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Medici specialisti, è allarme rosso nella Tuscia. Il Sole 24 Ore, nell’ambito della tradizionale indagine sulla Qualità della vita, ha analizzato uno dei parametri che compongono l’indicatore “Demografia e società” che, insieme a molti altri, danno annualmente la classifica sulla qualità del vivere in Italia. Nello specifico, stando i dati del 2023, la provincia di Viterbo risulta penultima nel Lazio e 92esima su 107 in Italia per il numero di medici specialisti ogni 10 mila abitanti. Nella Tuscia ci sono appena 23,70 medici specialisti ogni 10 mila residenti. Nel Lazio peggio di Viterbo fa solo la provincia di Frosinone con la media di 21,50 medici ogni 10 mila abitanti. L’allarme lo hanno lanciato sia le Asl territoriali che il Ministero della salute che ha abolito il tradizionale test d’ingresso al primo semestre della facoltà di Medicina da quest’anno accademico 2025/2026. C’è da precisare che, successivamente all’iscrizione, ci sono però esami obbligatori cui si accede con specifiche prove. La Regione Lazio, cosciente delle decine di sede vacanti che ci sono in ogni provincia del Lazio, sta cercando di fare appelli per sensibilizzare sull’importanza di accedere alla professione medica e, ai medici, di posticipare il pensionamento. Tra le motivazioni alla base del calo di interesse per la professione medica ci sono tutta una serie di fattori tra cui i ritmi di lavoro stressanti e, talvolta, eccessivi, che influiscono sulla qualità della vita dei medici; una presunta remunerazione poco adeguata alle tante responsabilità dei medici specialisti; adempimenti burocratici aumentati con la digitalizzazione che porterebbe a minore tempo per il rapporto tra il medico e il paziente. Da tutto ciò deriva, secondo tanti medici, una qualità della vita bassa per la professione che, negli ultimi anni, in particolare dopo il periodo del Covid, ha portato alla fuga dalla professione medica con migliaia di prepensionamenti. I medici specialisti, inoltre, sono costantemente in diminuzione per il calo d’attrattività della professione medica e i rischi di settori specializzati d’intervento in cui sono maggiori le responsabilità. I rischi, anche nella provincia di Viterbo, riguardano la sostenibilità della sanità pubblica per l’elevato numero di pazienti per medico di base e, per gli specialisti, i rischi di un’alta mobilità sanitaria fuori confino. Negli ultimi mesi la Asl di Viterbo, con fondi regionali, ha rinnovato molte strutture specialistiche e assunto molti medici e personale sanitario: la speranza è che queste migliorie invertano un trend preoccupante.