209° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri al teatro Unione. Un piacevole fuoriprogramma per questa edizione, infatti per il 2023 i carabinieri hanno momentaneamente traslocato l’evento dal comando provinciale all’antico teatro viterbese. Una splendida cerimonia che è formalmente iniziata con l’ingresso in sala del prefetto di Viterbo Antonio Cananà accompagnato dalla sindaca Chiara Frontini e del presidente della commissione parlamentare per l’ambiente, Mauro Rotelli.

Una schiera di personalità ha preso posto in prima fila per festeggiare uno dei simboli più importanti della nazione.

Tra loro: il vescovo di Viterbo Orazio Francesco Piazza e quello di Civita Castellana Marco Salvi entrambi nuovi all’edizione viterbese della ricorrenza, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, il procuratore capo Paolo Auriemma, il magnifico rettore dell’Unitus Stefano Ubertini e il comandante dell’Aviazione dell’Esercito Andrea di Stasio, il comandante della guardia di Finanza Carlo Pasquali, il comandante della polizia locale Mauro Vinciotti, Rosa Angelo in rappresentanza del questore e il comandante dei vigili del fuoco Rocco Mastroianni.

Il comandante Friano è salito sul palco davanti ad una platea gremita di persone arrivate da tutta la provincia per festeggiare i pantaloni con la striscia rossa più amati dagli italiani.

«L’essere militari è per noi carabinieri un tratto distintivo – ha il colonnello Friano rivolto ai numerosi presenti - un segno d’appartenenza a un sistema di valori che costituiscono la nostra “bussola etica” che custodiamo gelosamente e cerchiamo pervicacemente di preservare. Le stellette cucite sul bavero delle nostre uniformi sono il perno di quella cultura “dell’essere più che sembrare” che ci viene inculcata fin da giovanissimi nelle nostre scuole militari».

Subito dopo il colonnello Friano ha ripercorso l’anno passato sottolineando i successi degli uomini dell’arma impegnati i vari settori sia per la tutela della salute che della sicurezza pubblica. «Nell’anno appena trascorso abbiamo perseguito l’85% dei reati che vengono consumati nella provincia - ha detto - per un totale di più di 7.700 comunicazioni di notizie di reato all’autorità giudiziaria, nelle quali abbiamo deferito in stato di libertà più di 2.000 persone ed altre più di 270 in stato d’arresto. Numeri che nell’anno in corso in proporzione sono già in crescita significativa, visto che nei primi 5 mesi sono più di 1000 le persone denunciate in stato di libertà e 113 quelle tratte in arresto».

Tra le varie cifre snocciolate quelle sulla violenza di genere e le truffe agli anziani sono apparse tra le più significative.

“Nel 2022 più di 250 sono stati i reati perseguiti in questo ambito, tra cui spiccano 105 casi di maltrattamenti in famiglia, 58 casi di stalking, 11 violenze sessuali, 17 casi di lesioni personali e addirittura un caso di tentato omicidio; 23 sono state le audizioni nella nostra “sala rosa”, 248 sono state le persone denunciate di 19 in stato d’arresto, 60 i provvedimenti di divieto di avvicinamento alle vittime o di allontanamento dalla casa familiare. Invece per il fenomeno in crescita delle truffe agli anziani negli ultimi 6 mesi sono più di 30 i casi che sono stati scoperti in diversi comuni della Tuscia dalle nostre Stazioni grazie ad un costante e meticoloso lavoro che proprio recentemente ha consentito di trarre in arresto 4 presunti responsabili».

Poi il colonello Massimo Friano, dopo aver sottolineato i traguardi raggiunti nella provincia dall’Arma, ha dato il via alla cerimonia delle onoreficenze che i militari si sono guadagnati svolgendo il loro quotidiano impegno per il bene sociale.

Di seguito l’elenco dei premiati: attestato di pubblica benemerenza al merito civile concesso dal ministro dell’interno al brigadiere Giancarlo Ara e all’appuntato scelto qualifica speciale Antonio Rizzo; encomio concesso dal comandante della legione carabinieri Lazio all’appuntato Cristian Pisani; plauso concesso dal comandante della legione carabinieri Lazio al maresciallo capo Corrado Gravina e al brigadiere Raffaele Iannone; plauso concesso dal comandante della legione carabinieri Lazio al brigadiere Raffaele D’errico e all’appuntato Stefano Cargini; plauso concesso dal comandante della legione carabinieri Lazio al luogotenente cs Daniele Tramontana, al luogotenente Cosimo Sansone e al brigadiere capo qs Piergiorgio Sanna; plauso concesso dal comandante della legione carabinieri Lazio al brigadiere Lucio Costantino, al brigadiere Massimiliano Pizzi, all’appuntato scelto Andrea Alberti e al carabiniere Pietro Palermo; plauso concesso dal comandante della legione carabinieri Lazio alle stazioni carabinieri di Capodimonte e Marta.