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SANTA MARINELLA – Le consigliere Ilaria Fantozzi, capogruppo di Fratelli d'Italia e
Alina Baciu, presidente della Commissione Legalità e Trasparenza richiamano la determina sul cantiere della Scuola Centro a Santa Marinella per smentire le rassicurazioni del sindaco Pietro Tidei.


«A poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico, le famiglie continuano a chiedersi: la Scuola Centro riaprirà? Dove porteremo i nostri figli il primo giorno di scuola? Il sindaco Pietro Tidei assicura che tutto procederà nei tempi del Pnrr (quali non si sa, forse il 31 dicembre 2026?), ma gli atti ci raccontano una realtà diversa – affermano Fantozzi e Baciu - La determina n. 48 del 28 aprile 2025, prot. 781, emessa dal Comune di Santa Marinella, a firma dell'architetto Ermanno Mencarelli, riporta che la data di consegna definitiva dei lavori era il 09/01/2025. A questa scadenza va aggiunta una proroga di 150 giorni rispetto ai tempi contrattuali iniziali, causa “lavorazioni non previste nel progetto esecutivo”. Da notare la richiesta di proroga del 16/12/2024 a firma della ditta appaltatrice allegata alla determina, pubblica a tutti, senza protocollo perché consegnata brevi manu (!) al responsabile del Settore V Lavori Pubblici. La data fissata per il fine lavori è stata dunque fissata per l'8 giugno 2025. Dopo di che il silenzio. Non ci risultano ulteriori proroghe o un collaudo di fine lavori. Se questi esistono (e se non è troppo, possibilmente protocollati) chiediamo che vengano pubblicati, nel rispetto della trasparenza».
«La sintesi appare semplicissima – aggiungono le consigliere -: la Scuola Centro non potrà aprire a settembre. E non sappiamo quando riaprirà. La determina infatti dice nero su bianco: “La scadenza del termine per l’ultimazione dei lavori è stabilita per il giorno 08/06/2025, fatta salva la possibilità per l’OE di ottenere ulteriori motivate proroghe.” (Det. n. 48/2025 – pag. 3). Ma se i lavori non sono finiti e se allo stato attuale non risultano altre proroghe, come fa il cantiere a essere aperto? Quando verrà comunicata alle famiglie pubblicamente questa verità? Perché il disagio non è un’opinione: è già in atto. Circa 200 alunni e una ventina di insegnanti, con le loro famiglie, non sanno dove cominceranno l’anno scolastico. Non hanno certezze, non hanno plessi di riferimento, e non ricevono risposte. Oltre all’aspetto educativo, l’impatto si estende anche al tessuto sociale ed economico: il centro storico, le cartolerie, i bar, i piccoli commercianti che ruotano attorno al plesso scolastico. Basta retorica e rassicurazioni generiche, è tempo di risposte concrete a queste domande: Dove andranno i bambini della Scuola Centro? Quali plessi li ospiteranno?
Sarà garantita la sicurezza e la continuità didattica? Quando verrà detto, senza giri di parole, che la scuola non riaprirà a settembre? Le famiglie vanno rispettate. Chiediamo verità, trasparenza, organizzazione e soprattutto rispetto per i nostri figli».
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