LADISPOLI - Dovevano rappresentare un simbolo: di vicinanza, di solidarietà. Un messaggio rivolto a tutte le donne vittime di violenza. Alle oltre 100 donne che quest’anno hanno perso la vita per mano di chi diceva di amarle. E invece si è trasformata in una “occasione” per i vandali di colpire ancora.
I fiori rossi (finti) e le luci piantate nei giardini centrali il 25 Novembre scorso dai cittadini per ricordare la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, sono diventati oggetto di barbaria.
«Questa è la civiltà che ci auguravamo. Questo il futuro in cui speriamo - ha commentato amareggiata Caterina De Caro, di Rete Rosa e promotrice della manifestazione di lunedì scorso - La piazza devastata e piena di bottiglie. La fontana piena di cartacce e rifiuti. Il nostro angolo con tutti i fiori tolti rotti e buttati ovunque. "Presi a calci" riferisce l'operatore della Tecneko, che comunque ha provveduto a recuperare quanto meno lo striscione. Le lucette tutte spaccate. Se questo è il futuro c'è da preferire il passato - ha proseguito ancora - Quello che fa male è la delusione. Capire che purtroppo esistono giovani senza educazione, senza cultura, senza valori....allora chiediamoci dove abbiamo sbagliato, perché se questo è il risultato, come genitori abbiamo fallito. Questa è violenza. Proprio quella che contestiamo».
De Caro proprio durante la manifestazione del 25 Novembre aveva puntato i riflettori alle nuove generazioni. Obiettivo di quell’evento era appunto sensibilizzare i giovani. Sia le future donne di domani (a non tacere davanti alla violenza) sia i futuri uomini (ad imparare che il “no” non è un rifiuto ma un modo diverso di guardare le cose).
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