Per 14 mesi hanno aspettato una sistemazione dignitosa, da pochi giorni hanno trovato una casa ma ora sorgono nuovi problemi. Elvira e Andrea che per mesi hanno vissuto in tenda raccontano quello che stanno vivendo.

«Abbiamo aspettato tanto (circa 14 mesi) per ricevere una casa degna di tale nome, dopo aver trascorso un lungo periodo nel silenzio più assordante di un abbandono sociale. Ora ci troviamo a poco più di un mese da questo nuovo inizio e sembra già sia giunto il momento di riscrivere le condizioni di questa residenza di prossimità».

Andrea racconta che domenica sera intorno all’una di notte « due conviventi (già perché siamo in una situazione da ostelli) rientravano da una serata “brava”, ed era evidente che la coppia avesse alzato il gomito pesantemente dove lui aveva già alzato le mani sulla donna. La coppia dopo pochi minuti dal rientro ha continuato a litigare a parole (pesanti), che portano la ragazza ad un carico emotivo molto pesante, turbandola così tanto che si è recata da noi in stato di agitazione (camere vicine). La mia compagna Elvira si è adoperata per calmarla, dandole delle gocce di Valium, invitandola a rimanere nella nostra camera per riprendersi dallo stato di agitazione. Nel frattempo il ragazzo esce di casa e rientra circa le 02:30. Al suo rientro va diretto dalla compagna cercando di cacciarla via di casa e vedendo la ragazza opporsi alla sua decisione l’ha picchiata nuovamente e insultata pesantemente. Questo accadeva tutto nella camera a fianco dove mia moglie Elvira già in condizione di salute precarie era talmente agitata e scossa che ha dovuto ingerire circa duecento gocce di Valium per cercare di calmarsi.

Ovviamente mi sono sentito in dovere di intervenire per sedare la situazione in aiuto della donna e la visione non è delle migliori, infatti la trovo in ginocchio con il compagno che la riempiva di pugni ripetutamente. A questo punto il ragazzo si scaglia contro di me aggredendomi e ne è uscita una colluttazione. Nel frattempo abbiamo chiamato il 112, e dopo qualche ora sono intervenuti i carabinieri di Montefiascone e la polizia di Stato. Ci tengo a sottolineare che in questa situazione di estrema confusione, una volta ristabilito una condizione di quasi normalità per me ed Elvira, ho provato a contattare il consigliere Buzzi per spiegare l’accaduto e capire se era possibile un cambiamento vista la conclamata difficoltà di condivisione della residenza con i nostri “coinquilini”. Ho ricevuto risposte contrariate e allusive sentendomi dire che il suo contatto non era un pronto intervento rincarando la sua obiezione con la precisazione che l’orario non era consono per una chiamata. Ora noi gradiremo capire cosa e come dovremmo comportarci - conclude Andrea - se fosse possibile rivedere le condizioni di questa sistemazione, per i quali siamo grati, ma vorremmo sentirci sicuri e protetti e non esposti alle intemperanze di soggetti evidentemente dipendenti da alcol e droghe (visto che l ’uomo è stato alla ricerca di sostanze stupefacenti per buona parte della notte, nonostante la compagna si fosse rifiutata di seguirlo, esortandolo a desistere dai suoi malsani intenti)».