TARQUINIA - Agricoltura della Tuscia sotto attacco tra dimezzamento dei raccolti, cambiamento climatico, abbandono delle campagne e pro e contro la monocoltura del nocciolo. Sono questi alcuni dei temi che lunedì, nel corso dell’edizione speciale dell’evento “L’isola che non c’è”, il brainstorming organizzato ormai da anni da Fondazione per la Tuscia e svoltosi stavolta nel palazzo comunale di Tarquinia, sono stati affrontati da esperti del mondo istituzionale ed imprenditoriale. Tante le autorità che hanno preso la parola e sono intervenute attivamente: in collegamento il presidente della commissione Infrastrutture della Camera Mauro Rotelli; il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, padrone di casa; la consigliera regionale Valentina Paterna;il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli; il presidente della Camera di Commercio Domenico Merlani; il presidente di Confagricoltura Viterbo-Rieti Remo Parenti; il presidente di Assofrutti Pompeo Mascagna; Giovanni Marchetti di Agriviterbo; l'assessore comunale di Tarquinia Alberto Riglietti e dell'Università Agraria Alessandro Sacripanti.

Le relazioni degli esperti de “L’isola che non c’è” si sono svolte nella sala consiliare del Comune di Tarquinia, mentre all’ingresso ci sono state le interviste ai protagonisti che hanno riassunto i loro punti di vista sul tema dell’agricoltura. “Uno degli obiettivi sicuri di questo governo – ha detto Mauro Rotelli – è stato quello di portare alla centralità del dibattito nazionale l’agricoltura. Nelle prime ore del nuovo governo Meloni furono subito varate misure di miglioramento del comparto agricolo”. “È stata una giornata davvero positiva - sottolinea Paolo Zappi, presidente di Fondazione -, abbiamo registrato un’elevata partecipazione dei cittadini pur trattandosi di un lunedì. Ci siamo occupati, assieme ad esperti del settore, del momento particolare delle monoculture e del concetto di agricoltura sociale, mantenendo uno sguardo attento ad un corretto utilizzo del territorio e alle opportunità a livello di sviluppo imprenditoriale ed occupazionale di questo immenso settore primario che risponde al nome di agricoltura”. Sulla stessa lunghezza d’onda Valentina Paterna, presidente della commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio: “Dall'incontro organizzato dall'associazione Fondazione per la Tuscia diversi spunti interessanti per migliorare l'agricoltura viterbese. Grazie Paolo Zappi, presidente dell'associazione, per aver dato vita ad un evento che ha messo al centro del dibattito l'agricoltura, che è tra i pilastri dell'economia del nostro territorio. La speranza resta quella di far avvicinare sempre più persone a questo mondo, in particolare i giovani, che sono il nostro futuro e di conseguenza rappresentano anche il futuro delle nostre aziende. Proprio la settimana scorsa, in commissione abbiamo dato il via all'iter di approvazione della proposta di legge sulle attività turistiche del vino e dell'olio”. “Nell’ultimo anno – ha detto il presidente di Confagricoltura Viterbo-Rieti Remo Parenti – abbiamo perso circa il 50% della produzione e, negli ultimi anni, un decimo di tutta la superficie coltivabile. Serve una presa d’atto che bisogna investire in agricoltura per rilanciare il settore ma, soprattutto, per preservare un comparto che con i cambiamenti climatici sta soffrendo come mai”.

“Ci sono circa 11 mila aziende agricole nella provincia di Viterbo – ha detto il presidente della Camera di Commercio Domenico Merlani – che rappresentano il 30% del totale: lavorare tutti insieme per difendere il principale indotto dell’economia locale è un imperativo”. “La Provincia – ha replicato il presidente Alessandro Romoli – è in prima linea per aiutare gli imprenditori agricoli mediante contatti continui con la Regione Lazio ed il Ministero: non li lasceremo mai soli”.

Tra i sindaci presenti a “L’isola che non c’è” tanti che, in provincia di Viterbo, hanno un’economia soprattutto agricola: quello di Canino Giuseppe Cesetti, l’ex sindaco di Vasanello Antonio Porri, il vicesindaco di Tuscania Leopoldo Liberati, il sindaco di Tessennano Ermanno Nicolai, quello di Tarquinia Alessandro Giulivi e quello di Bassano in Teverina Alessandro Romoli.

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