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CERVETERI – Degrado, fili elettrici scoperti, ferraglie, furti e poi i loculi ormai quasi terminati. Il problema dei cimiteri è tutt’altro che risolto e le proteste dei cittadini sono ormai all’ordine del giorno. Scrivono gli stessi residenti, segnalando sui social le varie criticità, scrive però pure la classe politica stufa di non ricevere quelle risposte che ci si aspettava. Si muove l’opposizione e proprio in queste ore gli operai della municipalizzata sono interventi per sistemare alcuni fornetti alle prese con le infiltrazioni durante le ultime piogge. «Ringrazio il sindaco Gubetti – evidenza Gianluca Paolacci, consigliere comunale di centrodestra – per aver accolto il mio appello. Ci vuole dialogo su determinate tematiche. Il camposanto del Sasso versa in condizioni del tutto precarie e parliamo delle case del riposo eterno dei cari estinti. Tutti noi abbiamo qualcuno a cui portare fiori e preghiere. Chiediamo solo dignità per i nostri morti. Non è il caso qui di parlare né di politica né di partiti. Si tratta di mettere fine ad una situazione che è diventata davvero incresciosa. Si potrebbe votare una variazione di bilancio che sia solo per i cimiteri. La voteremmo tutti, ne sono convinto. Non si può più vedere in una città come Cerveteri una situazione del genere. Se c’è bisogno uniamo le forze ma facciamolo in fretta». Alle parole di Paolacci fan seguito le lamentele dei parenti dei cari estinti. «Il cimitero ad oggi – racconta un residente - è diventato anche un punto di spaccio e molta gente non va dai propri cari per paura o quanto meno va solo se in compagnia di altre persone. Vengono rubati addirittura i fiori o piccoli oggetti che si lasciano ai defunti. Però la cosa che fa più rabbia sono le tumulazioni a terra. Le strutture già esistenti, a parte poche eccezioni, stanno praticamente degradano giorno dopo giorno e non credo siano neanche più a norma. Spero che qualcuno prenda a cuore questa situazione e faccia presto qualcosa». La signora Rita segnala sparizioni di vasi e rame al camposanto di Ceri. «Le mure cimiteriali vecchie sono davanti al mio giardino – dice Caterina -, ho scritto e riscritto a tutti al comune, finché non cadono le bare dentro il giardino. Ho inviato anche una relazione di un ingegnere». «Dopo quasi un anno – aggiunge Stefania - sono riuscita a farmi ripristinare la luce sul loculo di mamma e papà pur pagando regolarmente le bollette».
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