VIGNANELLO – Emozione e commozione alla prolusione di sua eccellenza monsignor Marco Salvi nella chiesa di Santa Maria della presentazione.

Ad accoglierlo numerosi cittadini, fedeli di tutte le età ed il parroco don Roberto Baglioni il quale, dandogli il benvenuto, ha sottolineato l’importanza dell’arte come strumento di evangelizzazione e di lettura del messaggio cristiano. «Nel caso specifico monsignor Salvi - spiega Maria Cristina Bigarelli, presidentessa dell’associazione artistica Ivna - ha presentato, utilizzando la via del sublime, l’olio su tavola dalle dimensioni 46 x 34,9 il cui titolo, “L’adorazione del bambino” di Lorenzo Lotto introduce il mistero dell’incarnazione. Aspettando il Natale con l’arte di mons. Salvi ci ha sorpreso e meravigliato per aver introdotto la ricchezza degli elementi e dei simboli presenti nella piccola opera, destinata fin da subito alla devozione privata e attualmente alla National Gallery of Art di Washington. Il gioco del chiaro-scuro della luce e dell’ombra evidenzia Giuseppe e Maria che adorano il bambino il quale muove i piedini e allunga le braccia verso la madre in una movenza profondamente reale e dinamicamente umana come in profondo dialogo. Lotto, da teologo, ci dipinge tanti particolari quali San Giuseppe presentato con un sorriso sul volto, in adorazione, che si accosta a Maria in una profonda intesa, creando così un’unica forma a mandorla, unita per adorare e anche per proteggere Gesù, che non si trova in una mangiatoia, ma in un giaciglio diverso». «Altri importanti elementi - aggiunge Bigarelli - sono i tre angioletti, nudi come Gesù, con uno spartito, che prendono il posto delle tradizionali rappresentazioni dell’Arcangelo Gabriele, le tortore che rappresentano la fedeltà e la scala simbolo di unione tra cielo e terra. Due elementi il sacchetto di farina e la botticella assumono il significato della Fuga in Egitto. Alle spalle delle figure centrali possiamo vedere la capanna tenuemente illuminata con all’interno il bue e l’asinello simboli di bontà. Nulla è lasciato al caso per Lotto. In fondo possiamo intravedere la Croce nell’ombra. In basso a destra Lotto dipinge una trappola per topi in legno, che fa pensare al legno della Croce e al lavoro di falegname svolto da Giuseppe. Lorenzo Lotto pone la sua firma proprio sulla trappola di legno. La trappola per topi, anch’essa, non è dipinta secondo una scelta casuale, ma sarebbe un riferimento ad una riflessione di Sant’Agostino: “Il diavolo ha esultato quando Cristo è morto, ma per quella stessa morte di Cristo il diavolo è stato vinto, come la trappola prende l’esca…La croce del Signore è la trappola del diavolo, la morte del Signore l’esca con la quale sarà preso”».

«L’opera è una finestra aperta sul mistero - prosegue Bigarelli - . Una bellissima modalità di aspettare il Natale quella del vescovo Salvi, che in visita nella parrocchia di Vignanello, ha descritto la centralità dell’Incarnazione con la natività dell’artista Lorenzo Lotto vissuto tra il 1480 e il 1556. L’opera, ricca di dettagli dipinti è stata presentata con abilità e passione per l’Arte, ambito di particolare interesse di sua eccellenza Marco Salvi che l’ha insegnata per venti anni. In evidenza sono state messi le peculiarità ed i suoi significati al fine di trasmettere il messaggio di un Dio che entra nella storia dell’umanità, facendosi piccolo e umile, condividendo la fragilità umana. “Un evento divino vissuto sulla terra dalla quale nasce la nuova vita, salvezza del mondo”. Monsignor Salvi utilizza chiavi di lettura e di comprensione dell’opera in modo chiaro, conferendo e suscitando all’incontro bellezza in relazione al mistero dell’incarnazione», conclude Bigarelli.

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