LADISPOLI - Avrebbe fatto tutto da sola, uccidendo e cercando di bruciare il cadavere dell’artigiano romano Corrado Valentini, prima di allontanarsi da piazzale della Lucertola, ma le telecamere di sorveglianza posizionate in quella zona hanno ripreso tutto. Così i Carabinieri in poche ore sono arrivati a T.M., casalinga 65enne straniera ma residente a Ladispoli, con la quale il 59enne vittima di questa storia avrebbe avuto “contatti anche recenti”. La scomparsa di Valentini era stata denunciata mercoledì dalla moglie e quel Doblò bianco delle termo idraulica sul quale è stato trovato il cadavere, stando ai filmati visionati dagli inquirenti sotto l’attenta regia del pm Antonia Giammaria, sarebbe arrivato a piazzale della Lucertola nella stessa giornata di mercoledì, alle 17,30. A bordo due persone, la vittima e una donna, notata da un vigilantes mentre si allontanava in tutta fretta dal luogo del delitto travisata dal cappuccio del piumino che indossava, solo quindici minuti dopo. Ma cosa è successo in quel quarto d’ora? Una discussione, qualcosa non è andata per il verso giusto: a quanto pare la casalinga 65enne avrebbe estratto un coltello e ferito a morte Corrado Valentini, tentando subito dopo di dare fuoco al corpo rimasto accasciato sul volante all’interno del furgone. Prima di allontanarsi però la donna ha ripulito accuratamente e nascosto il coltello con lama di circa dieci centimetri tra gli attrezzi da lavoro proprio all’interno del veicolo. T.M. durante la fuga verso casa in direzione via Aurelia, ha anche tentato di disfarsi degli abiti che indossava quando ha ucciso l’uomo. I tabulati telefonici hanno fatto il resto: raggiunta dai Carabinieri, la 65enne ha confessato l’omicidio e il tentativo di dare fuoco al cadavere. Ora si trova in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.