LADISPOLI - Che il tema degli anziani o comunque delle persone con più patologie sia di fondamentale importanza e soprattutto sia indispensabile mettere in pratica iniziative che vadano a potenziare i servizi offerti agli utenti, è un dato di fatto. E lo sa anche il delegato ai servizi sociali Fiovo Bitti che ha puntato i riflettori sui progetti pronti a partire grazie ai fondi del Pnrr e soprattutto al disegno di legge del Governo che contiene misure da mettere in atto per gli anziani e gli anziani non autosufficienti. Documento che una volta approvato darà il "la" alla realizzazione di di decreti delegati «che dovrebbero assicurare a tutti i comuni i livelli essenziali delle prestazioni come ad esempio il punto unico di accesso già attivo, da noi, al Pit». Ma al di là delle misure in essere per i pensionati con patologie, c'è un altro aspetto che va guardato più da vicino e a cui va data una risposta: quello, cioè, dei nonnini, in salute, ma fondamentalmente soli. «Molti stanno bene, hanno una pensione che consente loro una vita dignitorsa ma sono soli. E quello della solitudine - ha detto Bitti - è un problema grave che va affrontato». Se infatti sono circa 1500 i cittadini con patologie croniche, esistono due volte di più persone più avanti con l'età che «non hanno patologie particolari, ma hanno un disagio: l'essere soli. Per queste persone sono importanti le attività dei centri anziani dove vengono realizzati corsi di informatizzazione digitale, corsi da ballo, di lingua straniera. Tutta una rete che può essere utile per mettere di nuovo in campo i nostri anziani», ha proseguito Bitti che ha elogiato il grande lavoro svolto, a tal proposito, anche dalle parrocchie dove addirittura i giovani e i nonnini "lavorano" insieme con una fusione tra passato, presente e futuro in grado di offrire a chi è solo un po' di compagnia e agli altri "memoria storica" da conservare e tramandare alle prossime generazioni. «Non a caso il disegno di legge delega - ha spiegato ancora Bitti - punta molto su questi aspetti, tra i quali, ad esempio, anche la valorizzazione del dialetto. Si tratta di un aspetto interessante perché se è vero che tutti ormai siamo abituati a usare termini stranieri, la tradizione risiede nel dialetto. Pensiamo alle poesie, alle canzoni impermeate di una valenza storica importante da conoscere e ricordare». Disegno di legge che «insiste molto su questo aspetto e sulla valorizzazione delle attività di volontariato dei giovani delle scuole superiori e delle università con gli anziani».

So.Be.

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