CIVITAVECCHIA - Si espande a macchia d’olio l’inchiesta Global Service della Procura della Repubblica del Tribunale di Roma, riguardante l’attività imprenditoriale svolta nella capitale da Alfredo Romeo, arrestato a Napoli per presunte irregolarità in affari imprenditoriali. A seguito del trasferimento a Roma di alcuni incartamenti da parte del procuratore di Potenza, Henry Woodcock, i pubblici ministeri Roberto Felici e Sergio Colaiacco, hanno iscritto nel registro degli indagati Angelo Canale, assessore al Patrimonio della giunta Rutelli fino al 1998, ex vice procuratore generale della Corte dei conti ed attuale capo del dipartimento Sviluppo del turismo di Palazzo Chigi. L’uomo, accusato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, risulta essere il magistrato che negli anni scorsi indagò su alcune situazioni ritenute anomale a Civitavecchia: il caso Icpl e la vicenda Etm. Ed è proprio lui questa volta a finire nella rete degli inquirenti, poiché, secondo l’accusa, avrebbe trascorso due notti in un albergo di lusso a Napoli, a spese di Romeo. L’inchiesta, che ruota intorno alla figura dell’immobiliarista coinvolge ora un esponente di spicco delle istituzioni. La Guardia di finanza infatti mirerebbe ora ad accertare se in cambio di quel favore l’imprenditore abbia potuto ottenere da Canale qualche utilità. Politici, imprenditori e giudici tenuti insieme da un sistema in cui non sarebbero ben delineati i ruoli, che è sfociato di recente nell’indagine a tutto campo portata avanti dalla magistratura. Immediata la replica di Canale attraverso i suoi avvocati: «Romeo mi sembrava una persona corretta, non chiedo il certificato di buona condotta alle persone che incontro. Con lui non ho mai avuto rapporti istituzionali, è forse un reato offrire un caffè a qualcuno. Era tardi e Romeo mi disse di fermarmi in città; la mattina volevo pagare il conto ma mi dissero che era già tutto a posto». Un rapporto, quello tra i due, che non risulterebbe secondario agli investigatori. Alfredo Romeo vinse l’appalto di gestione dei 33 mila appartamenti comunali durante l’amministrazione Rutelli, l’assessore competente era proprio Canale, il quale, da vice procuratore della Corte dei conti, avrebbe domandato all’amico di far lavorare una persona a lui vicina come avvocato del gruppo. Nei guai quindi il magistrato che negli anni scorsi, per quanto riguarda Civitavecchia parlò di irregolarità, un giudizio severissimo espresso sulla situazione economica del Comune di Civitavecchia con specifico riferimento al rendiconto dell’esercizio 2005 e al Bilancio Preventivo 2006. L’organo di controllo dello Stato, in una relazione parlò di gravi irregolarità contabili con profili di rischio per gli equilibri di bilancio e la sana gestione finanziaria, puntando il dito contro il mancato rispetto del Patto di stabilità. Il passivo Icpl ammontava 660.794 euro, per ciò che riguarda Etm 2,6 milioni di euro di danno erariale per irregolare gestione della municipalizzata.