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LADISPOLI – Puntuale, come ogni anno, scattano gli accertamenti di Goletta Verde che di fatto tornare a cerchiare con il rosso le zone costiere di Ladispoli e Cerveteri, in particolare in prossimità della foce Zambra e del Vaccino, quest’ultimo già nel mirino delle autorità. Entrambi sono stati valutati entrambi «fortemente inquinati». Proprio a ridosso di quest’ultima area tra l’altro, lo scorso 22 luglio, era scattato il divieto di balneazione imposto dal sindaco, Alessandro Grando, per 250 metri, provvedimento poi revocato dopo circa 72 ore. I rilievi, da come si apprende, sono stati svolti lungo le coste laziali tra il 14 e il 17 luglio sia in mare che in foci di fiumi e canali. Un bilancio non proprio positivo in generale perché dei 24 campionamenti dai tecnici, la metà, quindi il 50%, è risultato oltre i limiti di legge per contaminazione microbiologica. «Il tallone d’Achille per le coste del Lazio restano le foci dei fiumi – commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio -, è importante rendere più efficienti gli impianti di depurazione e avviare una campagna di controlli contro gli scarichi abusivi». Il report non sostituisce la balneabilità ufficiale imposta dai sindaci, dopo le direttive della Regione e dell’Arpa che svolgono analisi costanti, ma serve a mettere in luce delle criticità che di tanto in tanto emergono sul litorale. I comuni di Cerveteri e Ladispoli hanno pagato dazio in questi anni per sversamenti non autorizzati. E, puntuali, sono scattate le attività investigative della Capitaneria di Porto. Basti pensare che lo stesso Vaccina è stato oggetto di attenzioni particolari dei militari diretti dal comandante, Cristian Vitale, che hanno portato alla luce uno scenario di inquinamento ambientale (tra l’altro il motivo per cui indaga la Procura di Civitavecchia) da addebitare a scarichi abusivi fognari direttamente nel fosso. E successivamente a questa scoperta, cinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati: il costruttore, il direttore dei lavori, un funzionario comunale e due dirigenti della municipalizzata. Senza dimenticare che lo scorso anno, in piena stagione estiva, sempre la guardia costiera ha sequestrato il depuratore di Campo di Mare malfunzionante.
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