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Locali pubblici, esercizi adibiti alla vendita di cibo e bevande, in cui molto spesso l’igiene è un optional. Così gli ignari clienti molte volte sono convinti di aver acquistato merce di qualità, salvo scoprire - facendone le spese sotto il profilo della salute - che non sempre è oro ciò che luccica. A poco sono servite le segnalazioni dei clienti insoddisfatti: chi è abituato a non dare importanza alla pulizia continua a non garantire igiene nella vendita di alimenti, anche a scapito dei tanti commercianti attenti e scrupolosi che da decenni fanno della cura del particolare il loro cavallo di battaglia. Questa volta ci ha pensato la Polizia a eseguire una serie di verifiche per garantire la genuinità dei prodotti acquistati dai civitavecchiesi. Con l’ausilio della Polizia locale e della Asl, gli agenti del dottor Regna hanno controllato diversi esercizi pubblici, riscontrando anomalie sotto il profilo della pulizia e della conservazione degli alimenti in vendita. Multe e sequestri di merce in diversi attività commerciali, all’interno delle quali sono state riscontrate irregolarità evidenti.
Il caso più eclatante riguarda un minimarket gestito da un cittadino bengalese: all’interno Polizia e Asl hanno rinvenuto e sequestrato cinquecento grammi di pesce congelato scaduto. In frigo anche tre chili di carne di capra priva di tracciabilità, duecento crocchette di pesce scadute, un chilo di pesce sfuso senza tracciabilità e due barattoli di pesce scaduto. Al termine dei controlli il gestore dell’attività commerciale è stato multato: una sanzione di importo pari a 1.160 euro per la merce irregolare e una di importo pari a 1000 euro per la carenza di igiene diffusa all’interno del locale.