CIVITAVECCHIA – «Le dimissioni del consigliere Mazza non determinano alcun effetto se non quello della necessità di procedere alla surrogazione, che ove non possibile determinerà la stabilizzazione del Consiglio nella misura di 5 consiglieri». I vertici dell’Università Agraria di Civitavecchia intervengono alla luce di quanto accaduto nei giorni scorsi ed emerso nel corso di una udienza di fronte al presidente del Tribunale, dove sono state evidenziate le dimissioni del consigliere Giuseppe Mazza, già da circa un mese. Una decisione che però, a detta del presidente Daniele De Paolis e del vice Damiria Delmirani, non va a compromettere la tenuta dell’ente.   

«L’ipotesi che determina lo scioglimento del Consiglio per dimissioni dei consiglieri si configura unicamente – hanno spiegato dall’Agraria – quando la dimissione di un numero di consiglieri superiore alla metà del numero collegiale avviene contestualmente e non in misura progressiva nel tempo. Nel caso dell’Università Agraria il suo statuto prevede che il Cda debba essere composto da 10 consiglieri oltre il presidente quindi 11 membri in totale. Pertanto, l’unica ipotesi di scioglimento per diminuzione al di sotto della metà del numero massimo di Consiglieri potrebbe verificarsi solamente nel caso in cui si dimettano contestualmente 6 membri mediante lo strumento delle cosiddette dimissioni ultra dimidium come avviene ad esempio nei consigli comunali. Tanto è vero che quando si sono dimessi i 5 consiglieri nel dicembre del 2020 il Cda non si è sciolto ed ha continuato ad operare. Ugualmente è vero che nel corso dei numerosi procedimenti giudiziali in cui è rimasta coinvolta l’Università Agraria nessun giudice – hanno concluso da viale Baccelli – ha messo in dubbio la validità del Collegio residuo».