Hanno un nome ed un volto i presunti topi di appartamento che, nei giorni scorsi, hanno messo a segno una serie di furti a Nepi.

Nel corso di un servizio serale finalizzato al contrasto dei reati predatori presso le abitazioni, soprattutto in comprensori che in questo periodo sono svuotati dal grande esodo verso le mete vacanziere, infatti, i carabinieri delle stazioni di Castel Sant’Elia e di Nepi hanno fermato due sospetti topi d’appartamento. Nella giornata di venerdì, in particolare, i militari hanno sentito un allarme provenire dal centro residenziale “Colle Farnese” e, giunti immediatamente sul posto, nei pressi dell’abitazione dove stava suonando il dispositivo sonoro, hanno scorto un movimento della siepe, all’interno della quale due uomini cercavano di nascondersi al fine di eludere il controllo di polizia e, contestualmente, tentavano di occultare una borsa contenente tutti i “ferri del mestiere”, atti all’effrazione, ovvero: kit leva apertura porta con cuscino gonfiabile, vari apri porta in plastica, binocolo, cacciaviti, torce, guanti neri, scaldacollo.

«I due uomini - spiegano gli uomino dell’Arma - non sono stati in grado di riferire motivi plausibili circa la loro presenza in quella zona, isolata e gravata da numerosi atti predatori. Inoltre, considerate non vere le generalità che hanno fornito agli operanti, grazie all’intervento dell’equipaggio Radiomobile gli stessi sono stati accompagnati presso il Comando Compagnia di Civita Castellana e sottoposti a fotosegnalamento finalizzato alla loro corretta identificazione. Il riscontro delle impronte - asggiungono - ha consentito, così, di appurare che si trattava di due uomini di nazionalità cilena, rispettivamente di 37 e 36 anni, entrambi domiciliati in Roma, di cui il primo già gravato da precedenti specifici». Pertanto, il primo è stato tratto in arresto per “falsa attestazione a pubblico ufficiale”, nonché deferito in stato di libertà in concorso con l’altro soggetto per “porto di armi e oggetti atti ad offendere” e “possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli”. A conclusione del rito direttissimo, svoltosi poche ore dopo, l’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto, disponendo la contestuale scarcerazione dell’arrestato.

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