Trasporto scolastico, si riparte dalla casella del via. Almeno per quanto riguarda la proposta di modifiche e integrazioni al regolamento portata ieri all'attenzione della seduta congiunta di prima e quarta commissione.

Subito dopo la relazione dell'assessore Katia Scardozzi sulle modifiche da apportare ad alcuni articoli del regolamento si scatena la bagarre.

Modifiche, la cui interpretazione è data per sottesa in alcuni articoli, che hanno sollevato dubbi e perplessità tra i gruppi di opposizione per “gli errori e le incongruenze”.

Di fatto il dibattito si accende già sul primo articolo e si infiamma per questioni di incongruenza con il terzo. Insomma l’inciampo è immediato, anche se poi la discussione va avanti per tre ore.

Nella sua relazione l’assessora Scardozzi ha spiegato che, dopo vari incontri con le famiglie, è sorta la necessità di apportare modifiche e integrazioni al regolamento.

«Sono aumentati i bambini che hanno bisogno del servizio di scuolabus. Si è quindi pensato di procedere creando una tabella di priorità e di stilare una graduatoria per i posti disponibili con un punteggio a scalare a seconda la tipologia delle famiglie richiedenti e la presenza di bambini disabili».

E «per gli scolari disabili non autonomi è garantita una linea speciale» precisa Scardozzi mentre la consigliera Pd Alessandra Troncarelli annota però «che dal regolamento non si evince».

Sotto la lente della minoranza è finita anche la modifica relativa ai destinatari dei servizi, che di fatto amplia la platea dei richiedenti e potrebbe rendere insufficienti le attuali 13 linee di servizio scuolabus.

Per l’opposizione il documento va ritirato o abrogato.

«Ci sono superficialità enormi, è pieno di errori e incongruenze» per il capogruppo Pd Alvaro Ricci, giudizio condiviso da Laura Allegrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, «fa acqua da tutte le parti, è sbagliato il testo base».

Essendo “improponibile” pensare di votare quel testo, la minoranza chiede a gran voce di ritirarlo, scriverne uno nuovo da riproporre in prima e in quarta commissione, ma in sedute separate.

Dopo un tira e molla tra chi, anche tra i banchi dell’opposizione, vorrebbe comunque proseguire quanto meno con la lettura di tutti gli articoli per rilevare eventuali altre criticità, il presidente Gioiosi decide di sospendere la riunione e dà i termini per presentare gli emendamenti. Non è chiaro però a quale testo, quello presentato ieri e di fatto bocciato dalla minoranza?

Lo capiremo solo alla prossima convocazione di commissione.