Entrata a gamba tesa di Luisa Ciambella, consigliera di Per il Bene Comune, sulla vicenda Talete durante la discussione in consiglio per l'approvazione del bilancio consolidato 2022.

Documento economico-finanziario che tiene conto anche dei bilanci delle partecipate dal Comune, quindi Talete e Francigena. In particolare lo scontro tra la consigliera di opposizione e la sindaca Chiara Frontini si è incentrato sulle recenti dichiarazioni che il presidente della Provincia Alessandro Romoli ha fatto durante una seduta del consiglio provinciale. Mettendo in guardia sulle sorti future della società di gestione idrica, Romoli aveva affermato che «senza l’intervento della Regione rischiamo, anzi è quasi certo, che a gennaio o febbraio dovremo portare i libri di Talete in tribunale perché c'è una difficoltà finanziaria enorme».

La prima sottolineatura della Ciambella ha riguardato l’aver approvato da parte del Comune il bilancio di Talete: «Significa che si approva la linea della società» stigmatizza. Ricordando poi i sacrifici richiesti ai cittadini ha ripercorso la storia dei vari amministratori che si sono succeduti nella gestione della Spa. Da Parlato «il cui piano di risanamento era scritto su un fogliettino, ai continui aumenti tariffari, poi c'è stato Bossola per arrivare oggi a Genova».

«Dopo tutti i sacrifici chiesti ai cittadini, con la bolletta aumentata del 110% - ha tuonato - ora Romoli arriva a dichiarare che nei prossimi mesi si rischia di dover portare i libri in tribunale. Dobbiamo tutelare la società».

Poi l’attacco frontale alla sindaca.

«Mi preoccupa che lei non parli più di Talete, è diventato un tabù anche per lei». Ha quindi chiesto conto sulle risultanze dello studio commissionato, per 25mila euro, a una società di consulenza esterna e richiesto una relazione sul possibile scenario che si prefigurerebbe per il Comune qualora si verificasse il dover portare i libri in tribunale.

«Non posso fare l’esegesi di quanto dichiarato da Romoli - ha replicato la prima cittadina - Credo si riferisca a un incontro avvenuto in Regione tre giorni fa, in cui come emerso dalla consulta d’ambito è stato chiesto alla Pisana di tornare alla situazione del 2019 quando l'ente regionale supportava i costi di Talete di cui l'Ato è incolpevole. Come nel caso dei dearsenificatori».

«L’assessore regionale - ha aggiunto la sindaca - si è preso tempo per valutare i diversi modi in cui l’ente potrebbe intervenire».

Per quanto riguarda lo studio commissionato, la Frontini ha spiegato che «l’incarico non è esaurito. Aspettiamo che ci siano elementi rilevanti per poi riferirli in consiglio». Risposta non soddisfacente per la Ciambella che ha stigmatizzato «la banalità e la superficialità con cui si approcciano certi argomenti» annunciando l’intenzione di chiedere una seduta ad hoc sulla questione.