Forza Italia intende definire il proprio ruolo all’interno del centrodestra a Viterbo. E lo fa insieme ai rappresentanti regionali, provinciali e cittadini di tutte le forze del centrodestra, agli iscritti e ai simpatizzanti in un incontro pubblico organizzato presso le Terme dei Papi.

Un “guardarsi in faccia” anche alla luce della crescita di consensi e in termini di tesseramento registrati a pochi mesi dalla scomparsa del fondatore Silvio Berlusconi.

Un appuntamento per iniziare a ragionare sul percorso da intraprendere in vista degli appuntamenti elettorali del 2024. In ambito locale “ballano” la conquista di 21 Comuni e il rinnovo della Provincia, con probabile ritorno al voto dei cittadini. Eliminando l’antipatica prassi, generata dalla riforma Delirio, in cui le elezioni provinciali erano di fatto diventate una partita interna giocata esclusivamente da sindaci e consiglieri.

Rompendo la tradizione tutta viterbese che in questo periodo fa posticipare tutto, a prescindere dall’importanza delle questioni, a “dopo Santa Rosa” il “cerimoniere” dell’incontro Giulio Marini evidenzia «la necessità di iniziare a fare da subito sintesi nel centrodestra. Questa riunione vuole essere un abbraccio simbolico per ritrovare la serenità e il dialogo che avevamo in passato tra alleati».

Il richiamo al valore dell’unità e a un modello di collaborazione, risultato vincente sia a livello nazionale che regionale, tra le diverse anime del centrodestra è stato il leitmotiv di tutti gli interverventi che si sono succeduti. Dal coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Massimo Giampieri al segretario provinciale della Lega Andrea Micci, al capogruppo FdI in Regione Daniele Sabatini al consigliere provinciale di Forza Italia e vice sindaco di Blera Francesco Ciarlanti che ha fatto le veci del coordinatore provinciale Andrea Di Sorte, assente.

Per impegni romani assenti anche i parlamentari Francesco Battistoni e Mauro Rotelli, che tramite Giampieri ha fatto pervenire il saluto e un messaggio di plauso per un «incontro che serve a gettare le basi per un proficuo dibattito».

Per Sabatini, capogruppo FdI in Regione, l’evento promosso dagli azzurri è un «format interessante, perché un incontro di partito diventa anche occasione di un confronto diretto tra tutti gli alleati» e ha concluso ribadendo l’auspicio che il centrodestra «comprenda che stare insieme è un valore, il territorio ci chiede non solo risposte ma anche di restare uniti».

Un’unità di intenti che ora interessa quello che la consigliera comunale FdI Laura Allegrini ha definito «un centrodestra allargato» con la presenza all’incontro di Luisa Ciambella per la lista Rocca e del consigliere comunale di Viterbo dei cittadini Pietro Amodio sempre più distante dalle posizioni del Pd della Schlein.

Con la Ciambella che rivendica di «aver sposato il modello rappresentato dal presidente della Regione Rocca. La premier Meloni, scegliendo un civico come Rocca, ha dimostrato lungimiranza politica, perché ha significato dare casa a tanti moderati che hanno subito le scelte scellerate della sinistra che hanno lasciato 10 anni di macerie». E per quanto riguarda il percorso dei moderati dichiara: «Vorremmo dare un contributo che passa per le prossime scadenze elettorali, a iniziare dalla Provincia».

Con un passaggio, che è stato contestato da Ciarlanti, sul trasversalismo che attualmente guida l’ente di via Saffi dove il presidente azzurro Romoli governa con il Pd. «Per parlare di futuro occorre togliere l’ambiguità di fondo che da anni questa Provincia ha incarnato», la frase incriminata pronunciata dalla Ciambella. A cui Ciarlanti replica rivendicando quanto fatto e sta facendo Romoli su scuole e strade. La posizione della Ciambella trova sponda in Laura Allegrini che stigmatizza il «cerchiobottismo, perché un conto è governare con il resto del centrodestra, altro è governare con il Pd».

Marini, da politico e mediatore navigato, vira verso lidi più tranquilli dichiarando: «Spero che il parlamento riporti presto la possibilità di fare una scelta chiara, con l’elezione diretta».

Non sono mancati gli attacchi all’amministrazione Frontini. In particolare dall’ex sindaco Giovanni Arena che, bocciando in toto il primo anno e mezzo di mandato, cita gli “scivoloni” dell’esecutivo: da quanto accaduto lo scorso anno a Santa Rosa, lo scarno Natale, il raddoppio delle tariffe parcheggi e ammonendo sul rischio stangata Tari «minimo il 30% in più» conclude con un amaro «finora non si è capito dove vogliono portare la città».