Lotta allo spreco alimentare, una battaglia comune per istituzioni e associazioni del terzo settore.

E ieri, in occasione della 11esima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, per suggellare la volontà di condividere il percorso è stato sottoscritto un protocollo di intesa filiera solidale del cibo nella sala Regia di Palazzo dei Priori.

Uno spreco che in Italia si traduce in un impatto economico da 13 miliardi di euro: 146 i chili di cibo pro capite, per un valore di 350 euro, che ogni cittadino getta nei rifiuti.

Numeri importanti che fotografano una situazione impressionante se comparata ai dati relativi a una povertà sempre più dilagante.

A fornire le cifre, l’assessore alle Politiche sociali Patrizia Notaristefano, la quale evidenziando che «il progetto era inserito nel programma di governo dell'amministrazione», ha focalizzato l’idea centrale del protocollo: «Rendere il sistema alimentare equo, solidale e sostenibile».

Un documento che «ha l’obiettivo di attivare sul territorio una filiera solidale finalizzata alla raccolta delle eccedenze alimentari presso gli esercizi commerciali, la gestione integrata di tali eccedenze e la redistribuzione gratuita tra le varie associazioni che operano a sostegno delle fasce più deboli della cittadinanza».

Un progetto avviato 18 mesi fa con la convenzione sottoscritta con il Dibaf dell'Unitus, la cui referente Clara Cicatiello ha spiegato: «L’intesa di filiera solidale intende essere punto di partenza del progetto di condivisione delle risorse, grazie all’impegno delle associazioni a mettere in comune prodotti recuperati, centri fisici, mezzi e risorse umane per la redistribuzione».

L’intesa è stata sottoscritta da Viterbo con Amore, CaritàCoop cooperativa sociale, Croce Rossa Viterbo e Banco alimentare Lazio.

Per Domenico Arruzzolo di Viterbo con Amore la firma del protocollo per la filiera solidale del cibo «una giornata storica. Nella lotta contro lo spreco alimentare noi ci abbiamo sempre creduto, fin dal 2018 quando abbiamo inaugurato l'emporio solidale».

Una realtà, che «solo nel 2023 ha distribuito 12mila chili di alimenti, tra cui verdure e prodotti freschi, e 7mila di pane e prodotti da forno» ha sottolineato.

Anche Marco Sbocchia ha tenuto a fornire i dati dell’attività sociale svolta dalla Croce Rossa: «Abbiamo distribuito 100 tonnellate di viveri a sostegno di 300 famiglie su Viterbo e di oltre 1000 in provincia».

Francesco Mazzotta del Banco alimentare Lazio ha dettagliato che, nella sede de La Quercia, «nel 2022 i chili di viveri distribuiti sono stati 220mila, saliti a 226mila lo scorso anno destinati a 39 strutture per poco meno di 10mila indigenti su Viterbo».

Cifre che fotografano in maniera impietosa la situazione di povertà, spesso poco visibile e scarsamente percepita, della nostra città.

«Con la sottoscrizione di questo protocollo - ha commentato Francesca Durastanti della Caritas diocesana - si sta creando un percorso di giustizia sociale».

In apertura dell’incontro, molto partecipato - presenti le autorità militari, civili e i referenti delle associazioni di categoria - la sindaca Chiara Frontini ha definito il progetto «una pietra angolare rispetto alla visione complessiva di città. Un processo di inclusività, un circuito di solidarietà che mette in collegamento le realtà che operano a supporto delle fasce più deboli e che, attraverso questo protocollo, potranno coordinarsi».