GIAMPIERO ROMITI

La storia (definirla tale è proprio il caso) del “Piano triennale delle opere pubbliche”, che racconta di un polo alimentare in piazza XXIV Maggio, è più che mai traboccante d’attualità. E non è finita nel buio dell’oblio dopo aver tenuto banco la scorsa settimana. Storia che sarebbe stata considerata fantastica se non si trovasse scritta a chiarissime lettere ed è dunque uno spaccato di realpolitik di casa nostra. Storia che hanno iniziato a narrare i pentastellati soffermandosi in particolare sul “capitolo” riguardante un edificio di due piani.

Di lì l’esplosione di un batti e ribatti tra gli esponenti del M5S e i due assessori centrodestrorsi Vitali e D’Ottavio. I quali, titolari rispettivamente di settori di straordinaria rilevanza quali urbanistica e LL.PP., hanno trovato il modo di abbozzare spiegazioni talmente sconclusionate da far pensare che fossero impegnati in una scenetta comica degna dell’esilarante “Zelig”. Roba da scompisciarsi dalle risa (per non piangere !) la sortita di primo acchito del “salviniano” : “non ho mai saputo che nel “Piano” ci fosse una voce riguardante la creazione di un polo alimentare”. E l’azzurro, per non essere da meno, ha sottolineato: “Quella dei grillini è pura speculazione politica. Non so da cosa siano scaturite queste preoccupazioni: non c’è nessun progetto per piazza XXIV Maggio, ma una scatola vuota in cui poi, eventualmente, future amministrazioni potranno decidere di mettere qualcosa oppure no. La piazza per noi resta area adibita tutt’al più a parcheggio “ (La Provincia, 16 novembre).

Vabbè, vanno evidentemente così le cose dalle parti di Palazzo del Pincio: quei “non ho mai saputo” e “non so” sputacchiati da assessori di primissima fascia lasciano trasparentemente capire quale sia il livello di una Giunta che , eccezion fatta (a nostro avviso) per due rarissime mosche bianche come la Napoli e la Picca, certamente non risplende di luce scintillante. Ma tant’e’, di lì l’ulteriore reazione dei “contiani” Lucernoni, Lecis e D’Antò, i quali, non accettando “simili risposte imbarazzanti” (Civonline. It, 14 novembre), hanno richiesto l’accesso agli atti per conoscere (per filo e per segno) cosa poggiasse su di un “piano” divenuto improvvisamente e inaspettatamente inclinato.

“E dagli atti ricevuti venerdì scorso – affermano- Lucernoni, Lecis e D’Antò - risulta che sono previste: 1) la riqualificazione di piazza Regina Margherita ; 2) la progettazione di un centro commerciale bipiano in piazza XXIV Maggio”. Un “punto” quest’ultimo che confermerebbe il largo interesse dei “tedeschisti” verso una struttura che, oltre a provocare la dura reazione dei mercatali sui quali lo spettro di una deleteria concorrenza sarebbe oltremodo pauroso, sempre a detta dei consiglieri comunali del Movimento è la prova provata dell’inadeguatezza dei governanti “pincioti”. Gli sarebbe difatti bastato chiedere un parere agli uffici competenti per capire e sapere che piazza XXIV Maggio è impossibilitata ad accogliere a braccia aperte un centro commerciale. Per il quale, tuttavia, sono già stati spesi soldi pubblici”.

PS 1 - Allora ? Storia kafkiana ? Indiscutibilmente. E se qualche capacissimo regista avesse in mente di trarre spunto dal famoso film americano “E’ una sporca faccenda, tenente Parker !” (magistralmente interpretato dal mitico John Waine) , oggigiorno potrebbe girarne uno (che calamiterebbe l’attenzione generale in virtù dell’eloquente titolo : “E’ una assurda faccenda, assessori Vitali e D’Ottavio !) ricco di dettagli stimolanti e sintomatici dell’approssimativa (se non inesistente) qualità di una classe dirigente (nostrana) che non riesce a dirigere neppure la razionalità. Sia il leghista che il berlusconiano , una volta messi alle strette, hanno disinvoltamente dichiarato che in quell’area il Piano Regolatore avrebbe consentito al massimo la presenza di un parcheggio. Per questo, dunque, è incomprensibile che nel suddetto spazio si possa accarezzare l’idea diun centro commerciale. Significa forse che i baldi amministratori avessero messo in conto di attuare una variante al Prg ? Variante che tra l’altro, stando alle voci di dentro gli uffici del Parco della Resistenza, avrebbe faticatoa (ma i “magheggi” sono sempre in agguato) a rendere libera l’area da lacci e lacciuoli perché priva degli standard indispensabili per far scattare il semaforo verde a costruzioni di varia tipologia. Allora ? Una storia che trova una sua fine davvero sconcertante e deprimente coi due esponenti di spicco del governo cittadino impegnati ad arrampicarsi disperatamente sugli specchi. Ed è bastato che venissero alla luce gli atti ufficiali del “Piano” perché cadessero rovinosamente a terra.

PS 2 – In chiusura la parola al presidente di Confcommercio Litorale Lazio Nord, Graziano Luciani: “L’assessore Dimitri Vitali ha spiegato che è impossibile fare qualcosa su piazza XXIV Maggio perché non ci sono le cubature e allora perché si fa un progetto ? Che senso ha ? Chi lo paga ?”. In particolare, giustissima quest’ultima preoccupazione. Che però non ha sfiorato minimamente il buon (sic) Vitali: sa che Pantalone è sempre vivo e vegeto.

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