Manifestazione d’interesse o affidamento a una federazione. Passa da queste due opzioni il futuro dello stadio Rocchi. A esplicitare i percorsi che ha di fronte l’amministrazione Frontini è l’assessore allo Sport Emanuele Aronne durante l’affollatissimo consiglio comunale straordinario richiesto dalle opposizioni sul tema. Un argomento che in questi giorni è stato alla ribalta della cronaca cittadina tra ricostruzioni da parte del Comune sui vari passaggi amministrativi che hanno portato a una situazione di stallo sulla gestione dell’impianto, con conseguente degrado della struttura e caos per i tifosi orfani del calcio giocato, e articoli “strumentalizzati e di propaganda” su una nota testata online.

A rappresentare la voce dei tifosi in aula Paola Piacentini e l’avvocato Luca Mecarini. La Piacentini ha esordito mettendo subito in chiaro: «La guerra politica e mediatica non ci interessa, fatela sulla vostra pelle. Il Comune deve iniziare a programmare il ripristino del Rocchi. Cerchiamo una strada condivisa, chiedete la piena proprietà alla Regione e fate al più presto un bando pubblico». Con un secco «no al Rocchi casa dello sport, è la casa del calcio non è possibile ospitare altre discipline sportive» e un appello accorato a «non far morire la Viterbese». Anche l’avvocato Mecarini sulla “signora Maria”, diventata sinonimo del cittadino medio, ha ribadito: «La signora Maria ha ben chiara la situazione e la strumentalizzazione che alcune testate stanno facendo. Ai tifosi interessa solo far giocare la Viterbese al Rocchi».

Dichiarando che la tifoseria ha «apprezzato e condiviso la scelta del Comune di chiudere con la Viterbese di Romano, ma non la stasi di sei mesi che si è venuta a creare successivamente».

Ha stigmatizzato come l’amministrazione abbia potuto permettere che il Rocchi e l’impianto del Pilastro si riducessero nell’attuale stato di degrado - «al massimo ora ci si possono raccogliere le patate» - ammonendo il Comune che «a fronte di una vostra deliberata inerzia adotteremo tutte le iniziative previste dalla legge affinché si proceda al ripristino del Rossi, che è di proprietà comunale, per possibile danno erariale».

Diversi gli interventi dei consiglieri di maggioranza e di opposizione. Il più centrato è quello del leghista Andrea Micci che, a fronte di una situazione congelata dalla Regione fino a quando non si risolve il nodo della gestione e dell’utilizzo, ha suggerito di «fare il prima possibile l’accatastamento con la Pisana e poi una procedura di evidenza pubblica per un appalto in concessione con gestione pluriennale a un contraente serio».

Laura Allegrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, invitando ad affrontare il degrado del Rocchi «che fino a pochi mesi fa aveva il miglior campo da gioco» ha posto una serie di domande: «Il Comune ha iniziato le procedure per acquisire la proprietà? Quanto è stato stanziato per ripristinare l’erba del Rocchi? Quale sarà la procedura per avere una struttura dedicata al calcio?» e invitato l’amministrazione a «scandire questa vicenda nei tempi perché una squadra non può perdere una stagione».

E' toccato poi all’assessore Aronne ricostruire in sintesi l'accaduto, partendo dalla pre-intesa. «Se la precedente società avesse adempiuto correttamente agli obblighi la gestione sarebbe arrivata fino al 2035. E’ saltata perché non sono arrivati i documenti e gli è stata negata la proroga perché la legge non lo prevede. Così come è vietato per legge, dal 2015, l’affidamento diretto. E la norma del codice d’appalto prevede una gara europea».

Capitolo acquisizione proprietà: «Grazie alla Regione oggi abbiamo questa possibilità e ci siamo mossi subito. Però lo stadio deve essere accatastato e non può farlo il Comune». Ha quindi puntualizzato che «il Rocchi è la casa del calcio e sarà tra i più belli della regione».

La seduta straordinaria si è conclusa con l’intervento della sindaca Chiara Frontini che ha esordito: «Non accetto che si dica che il Comune abbia fatto sparire il calcio a Viterbo. Molti dei tifosi presenti conoscono benissimo il nostro impegno sullo stadio. Stiamo risolvendo tutte le controversie di carattere amministrativo emerse. L’impegno che mi assumo qui è far sì che per il Rocchi sia attivo e operativo per il prossimo campionato». A chi chiede tempistiche certe replica che difficilmente «a marzo ci sarà qualche esito, facciamo del nostro meglio» e invita i tifosi a immaginare «quale tipo di solidità e affidabilità può dare una concessione di dieci anni».