Prosegue il duello a colpi di botta e risposta tra il consigliere regionale Daniele Sabatini e il presidente della Provincia Alessandro Romoli sul dimensionamento scolastico.

Un “contenzioso” verbale innescatosi sulle dichiarazioni di Sabatini in merito «allo scarsissimo contributo delle Province».

Frase che ha provocato l’immediata replica di Romoli, nella duplice veste di presidente della Provincia e di presidente Upi Lazio. Oltre a stigmatizzare «l’anatema verso le Province», Romoli ha ricordato la delibera del direttivo regionale dei presidenti delle Province - trasmessa alla Regione il 13 dicembre - in cui si chiedeva alla Pisana l'istituzione di un tavolo tecnico regionale al fine di individuare percorsi condivisi circa la riorganizzazione della rete scolastica nei territori.

Dopo questo primo botta e risposta, la querelle si è arricchita di un’ulteriore puntata. E il dimensionamento scolastico è diventato quasi uno sfondo per uno scontro di carattere palesemente politico.

Con Sabatini annota «con rammarico il fatto che le Province, con alcune sole eccezioni, abbiano abdicato per ben due volte al ruolo loro assegnato dalla legge e non abbiano consapevolmente provveduto ad avanzare proposte concrete di dimensionamento per l’a.s. 2024/2025».

«Singolare peraltro - prosegue il capogruppo di Fratelli d'Italia - che prima ci si lamenti delle scarse competenze delle Province e poi non si ottemperi alle prerogative che richiedono di assumersi delle responsabilità. Curioso inoltre che, dopo aver deciso di non decidere, ci si lamenti pure perché qualcuno, per dovere istituzionale, alla fine inevitabilmente decida».

Poi la stoccata finale.

«Appare dunque sempre più evidente come il Presidente Romoli sia stretto in una ambiguità politica che non gli consente di fare delle scelte sterilizzando così il ruolo della Provincia a mero luogo dove gli equilibri impossibili la fanno da padrone».

A stretto giro è arrivata la replica di Romoli. Oltre a premurarsi di inviare l’8 gennaio al consigliere regionale i verbali dell’Osservatorio Scolastico Provinciale in merito al dimensionamento scolastico e la conseguente deliberazione del consiglio provinciale «votata anche da Luca Giampieri e Antonio Porri di Fratelli d’Italia», il presidente dell'ente di via Saffi rimarca di essersi «sempre assunto l’onere di scegliere, di farlo in modo trasparente e di far seguire alle mie scelte azioni concrete in favore della Tuscia. I temi dirimenti per questo territorio vanno affrontati con unitarietà di intenti: è quanto infatti sta facendo tutto il consiglio provinciale con le proprie espressioni su scorie nucleari, gestione del servizio idrico e naturalmente anche gestione del dimensionamento scolastico».

E per quanto riguarda il riferimento «all’ambiguità politica», seccamente dichiara: «Per quanto riguarda la mia identità politica e la mia elezione a Presidente della Provincia di Viterbo, ricordo al consigliere Sabatini che ho ottenuto oltre il 67% dei consensi tra gli amministratori del territorio. Così come non credo ci sia nulla da aggiungere sulla mia appartenenza politica, da sempre chiara, coerente e ben nota a tutti».

Romoli inoltre ritiene suo dovere istituzionale «non consentire a nessuno, seppur autorevole esponente politico, di screditare un operato fatto di scelte concretizzate in atti amministrativi. Né posso permettere che la Provincia di Viterbo e tutte le altre Province laziali vengano esposte al pubblico ludibrio».

Rende noto inoltre di aver già convocato per lunedì 8 gennaio il direttivo dei Presidenti delle Province del Lazio sul dimensionamento scolastico. Il presidente ha anche convocato la conferenza dei capigruppo al fine di calendarizzare un consiglio provinciale sul tema «per valutare le doverose iniziative da assumere per salvaguardare le prerogative dell’intero territorio provinciale».