Giornate effervescenti. Goduria pura. E’ successo di tutto: notizie fatte apposta per infondere buonumore, scontro frontale tra l’intera maggioranza centrodestrorsa e Confcommercio. Ci ha pensato subito a mettere le ali all’interesse generale il telematico “Big Notizie” piazzando in bella evidenza un titolo che più esplicativo non avrebbe potuto essere: “Tedesco:sul carbonexit lavoro di squadra con Governo e Regione”. Larghi sorrisi di ambientalisti e non, parole gonfie di soddisfazione del Primo Cittadino. “Finalmente l’attenzione sul delicato phase out dal carbone si è fatta concreta”, ha sospirato disteso come non mai. E poi, tanto per dimostrarlo in maniera maggiormente convincente: “ L’iniziativa della vice presidente della Regione, Roberta Angelilli, fa seguito a quella serie di incontri che abbiamo avuto sul territorio nelle ultime settimane, tenendo in considerazione anche quanto già avviato nel quadro della legge Battilocchio-D’Attis” (ibidem) . Non solo parole appassionate ed euforiche, però. E cioè: “La convocazione di un tavolo incentrato specificamente su Civitavecchia con la presenza del sottosegretario Bergamotto è il prossimo passo con un appuntamento, già calendarizzato nella sede comunale, durante il quale approfondire le tematiche già toccate. Ovvero una dismissione della centrale a carbone che avvenga con la massima attenzione sia allo sviluppo di tecnologia pulita che alla salvaguardia dei posti di lavoro. Dispiace che a qualcuno (a chi ? perché non fare nome/i e cognome/i ? – ndr -), evidentemente perché scarsamente informato o per distrazione, sia sfuggito che a Civitavecchia ormai si ragiona come sistema e non per darsi visibilità” (ibidem). E mentre gli stessi parlamentari “azzurri” Battilocchio e D’Attis non hanno esitato a ribadire con forza che “ i territori attendono risposte dal Governo e il silenzio di Enel non può durare a lungo”, all’ombra dell’imponente ciminiera di Tvn i metalmeccanici hanno incrociato le braccia e all’unisono hanno squarciato il silenzio della drammaticità del momento con l’accorato grido: “Ci sentiamo abbandonati”. Come e perché ? “Da una settimana circa abbiamo i gruppi fermi. Quale è la nostra prospettiva per le nostre famiglie ?” (Trc), la risposta stracolma di dolore. E mentre il segretario della Fiom Cgil, Giuseppe Casafina, spiega che “continua l’incertezza sul futuro della Centrale di Torre Nord ed è sempre più insostenibile”, Roberto Bonomi dell’Usb sibila: “ Dobbiamo alzare il tiro e farlo subito. Non possiamo rischiare la fine della margherita, perdendo un petalo per volta e rimanendo senza più voci per contrastare questa situazione. Anche sullo stesso progetto dell’eolico non vogliamo si tratti di uno specchietto per le allodole” (ibidem). Allora ? Ottimismo (del sindaco), determinazione dei parlamentari (Battilocchio-D’Attis), certezza del dubbio (dei sindacati): di tutto di più, ma ancora nulla che possa (o debba) instillare la sicurezza che il tanto strombazzato phase out si registri concretamente, in tempi rapidi e senza ricadute negative sul piano occupazionale. Da Tvn al biodigestore passo brevissimo e salti di gioia per l’azione dell’Amministrazione Comunale che grazie ad una determina del dirigente Giglio Marrani è stato firmato il provvedimento di decadenza della concessione della fetta di terreno in località Monna Felicita ad Ambyenta Lazio , che vorrebbe(condizionale d’obbligo poiché un ricorso è più che probabile) installare la mega struttura da 120.000 tonnellate all’anno di rifiuti. Gasato il sindaco Tedesco, raggianti i pidini (“La revoca della concessione è il risultato positivo delle battaglie condotte”), entusiasti i pentastellati (“Subito un impianto pubblico per eviotare future minacce”), in estasi i leghisti Giammusso e Pizzigallo (“Risultato epocale”). Insomma gioia alle stelle ma se si è arrivati ad un risultato tanto importante lo si deve soprattutto al gran lavoro prodotto dall’assessorato ai Lavori Pubblici (già ai tempi della guida di Sandro De Paolis) con in testa l’architetto Anthony Scalise e l’ingegnere Giulio Iorio, senza dimenticare il continuo e indefesso impulso offerto dal titolare dell’ambiente Manuel Magliani, che ha seguito senza concedersi soste l’iter che ha determinato l’attuale soluzione. Ed ora il clou della settimana ossia lo scontro Confcommercio- Mecozzi, che ha ravvivato l’intera settimana che oggi volge al desio. A dare fuoco alle polveri l’associazione, che ha duramente contestato l’ intervento del capogruppo della Lista Tedesco durante uno dei recenti consigli comunali. In particolare è stato sbeffeggiato (“se fosse stato uno spettacolo di cabaret la performance avrebbe fatto ridere tutti”- Trc -) il suo ridondante elogio di Csp “non tenendo conto che da anni denunciamo gli esorbitanti e insostenibili costi della Tari” (Trc). E come se non bastasse, è stato poi calato il classico carico da undici: “il consigliere ha omesso di dire, offendendo tutti i cittadini e gli imprenditori tartassati dalla cattiva gestione della municipalizzata, che Civitavecchia risulta essere il Comune dove l’impatto della fiscalità locale sull’attività d’impresa è tra i più alti d’Italia” (ibidem). Parole senza dubbio dure ed essenzialmente inaccettabili per il “modus operandus” (copyright ad minchiam del sempre frizzante Mirko) di Mecozzi , che a sua volta ha spinto a tavoletta la reazione, sottolineando che: “è vero che l’associazione a livello locale sta ultimamente collezionando pessime figure, ma arrivare a certificare in maniera così imbarazzante la propria totale inadeguatezza a rappresentare una categoria è davvero surreale, a maggior ragione se ciò accade per giustificare un bieco attacco personale ad un consigliere comunale nell’esercizio delle sue funzioni” (Civonline). E infine: “Andando al sodo devo rilevare che non solo Confcommercio tenta maldestramente di smentire dati ufficiali, ma finisce anche per andare contro ciò che dicono il dirigente del controllo analogo, l’assessore, ben due collegi di revisori dei conti e persino la Corte dei Conti”(ibidem).Telegrafica la replica di Confcommercio: “Come mai nessuna risposta sulla Tari ?”. Basta così ? Non scherziamo. Al grido “armiamoci e partiamo” (per randellare di santa ragione, naturalmente) tutto il centro destra s’è scatenato. Così: “I vertici di Confcommercio devono dimettersi” (Mirko Cerrone, coordinatore Lista Tedesco); “Quanto dichiarato è vergognoso” (i meloniani Frascarelli, Serpa, Galizia e Palombo); “Atteggiamento dell’associazione particolarmente aggressivo” (il forzista Massimo Boschini); “I soloni che si nascondono dietro Confcommercio si presentino alle prossime elezioni” (Lista Tedesco); “La Confcommercio locale ha scelto di mostrarsi come un soggetto politico” (Lega). Allora ? Non sono state giornate effervescenti ? Buon tutto a tutti.  ©RIPRODUZIONE RISERVATA