GIAMPIERO ROMITI

Manuel Magliani, buon per tutti che il biodigestore non si sia rivelato un “caso” spinoso proprio in un momento, come quello attuale, in cui l’aria prelettorale comincia a farsi rarefatta. Le pare ?

“Io mi limito soltanto a sottolineare che la soddisfazione è quella di aver fatto il possibile per scongiurare una servitù ambientale in un’area strategica per la città e che, non va dimenticato, per il 50% è di proprietà del Comune.

E, aggiungo, che il risultato raggiunto avrà in un prossimo futuro altri effetti assai positivi”.

Quali ?

“ Con il completamento della Civitavecchia-Orte, tenuto conto della vicinanza con il porto, la suddetta area assumerà una valenza maggiore”.

Ci sono tuttavia voluti tre consigli comunali per tirare un profondo sospiro di sollievo. Sincerità per sincerità, ha temuto che gli sforzi da lei compiuti per arrivare al significativo risultato potessero rivelarsi vani ?

“Ho trascorso non poche ore in uno stato di agitazione che non auguro neppure al mio peggior nemico” .

Come mai, a suo avviso, s’è registrata l’assenza di ben sei componenti della maggioranza centrodestrorsa sin dalla prima seduta del massimo consesso cittadino ?

“Me lo sono chiesto, è vero, ma ancora adesso non sono riuscito a capirne il motivo. Acqua passata, comunque. Conta solo che è stato centrato l’obiettivo desiderato. E questo mi rende felice”.

Addirittura ?

“Certo, più che mai. E un plauso va agli eroi della maggioranza e dell’opposizione presenti all’Aula Pucci nel preciso istante del voto favorevole”.

Farli passare per eroi non è forse un’esagerazione ?

“ Non direi e mi auguro che in futuro ci sia sempre uno zoccolo duro che dimostri rispetto ed amore per la propria città. Le facce dei consiglieri che hanno votato un provvedimento talmente eccezionale rimangono scolpite nei miei occhi”.

Non si sarà mica commosso…

“Beh, il piacere è stato immenso. E quei colleghi, tutti indistintamente, godono della mia stima più profonda”.

Cosa si sente di dire dopo questa esperienza ?

“ Vantiamo un materiale umano di valore che ha a cuore Civitavecchia ed è la maggioranza anche se trasversale”.

Quale il messaggio che arriva dalla bocciatura della struttura che Ambyenta Lazio avrebbe voluto installare a Monna Felicita ?

“ La città non è disposta ad essere terra di conquista per progetti, che non risultano adatti alla nostra realtà”.

Difficile fare l’assessore all’ambiente in una città martoriata come la nostra ?

“Impegnativo sicuramente. Però ho la consapevolezza, e ne sono felice, di aver messo al centro della vita dell’amministrazione un settore non tenuto nella dovuta considerazione”.

Se dovesse assegnarsi un voto, andrebbe quindi ben oltre la sufficienza.

“Non spetta a me un compito del genere, però posso tranquillamente affermare che il lavoro del mio settore ha dato frutti concreti”.

Cos’è che si sente orgogliosamente di sottolineare ?

“Oggi abbiamo adeguati livelli di pulizia della città, potature e sfalcio del verde, foto trappole che hanno ridotto l’abbandono dei rifiuti, una raccolta differenziata che viaggia a gonfie vele, un litorale curato sia sotto il profilo della manutenzioni che sotto quello della pianificazione e al riguardo nella prima decade di aprile scade la gara per la barriera soffolta. A breve avremo financo il definitivo piano di utilizzazione degli arenili”.

Mica poca roba…

“E non è tutto. Mi preme infatti rimarcare che i cimiteri sono curati come mai prima e che stiamo realizzando nuovi parchi in centro e soprattutto nelle periferie”.

Traspare chiaramente il suo appagamento per aver portato avanti un’azione proficua. Però in virtù della modestia che tantissimi le riconoscono, a dimostrazione che essere ha ancora una valenza maggiore che apparire, non ha rilasciato interviste roboanti mantenendo un atteggiamento sobrio. Vero ?

“Ha colto nel segno.”

Che succederà dopo il 9 giugno ?

“Non sono ossessionato dal pensiero di dover consultare la sfera di cristallo. A me interessa soltanto il presente. Che ovviamente è figlio di un percorso da considerare, senza presunzione, pieno di buoni risultati”.

Significa che non sa se farà ancora parte dell’elite politica cittadina ?

“Sicuro, ma questo non mi inquieta affatto. Mi preme soltanto affermare che, obiettivamente, sono convinto di lasciare un modello di lavoro nel rispetto della sostenibilità”.

Ne è orgoglioso ?

“Senza dubbio. E auspico possa proseguire e il perché è chiaro come la luce del sole”.

Cioè ?

“Portando avanti la medesima metodologia svolta in questa legislatura, si raccoglieranno frutti concreti”.

E se accadesse che si decida di azzerare tutto ?

“Per carità, non ci voglio neppure pensare. Sarebbe davvero una gigantesca iattura. Ma la cosa più importante che sogno è che chi arriverà a Palazzo del Pincio possa avere la determinazione necessaria per resistere alle… mareggiate”.

La lingua batte dove il dente duole. La fase concitata riguardante il biodigestore evidentemente non si dimentica. E’ così ?

“ Non è facile, epperò mi conforta sapere che si è avuta la prova provata che la città sa tenere la schiena dritta ed evitare di consegnarsi supinamente ai poteri forti”.

Soddisfatto o fiero della sua condotta in questa lunga “avventura“ amministrativa ?

“ La seconda che ha detto. Ne ho una consapevolezza così piena da consentirmi di tornare serenamente a svolgere la mia professione di avvocato a tempo pieno fin dal prossimo mese di giugno”.

A chi va il pensierino finale ?

“Al sindaco e a coloro che mi hanno supportato: dagli impiegati ai consiglieri comunali, ai componenti (dal primo all’ultimo) del mio assessorato e ai cittadini. Grazie a loro ho vissuto una fantastica esperienza”.

Manuel Magliani, buon tutto a lei e a tutti.

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