Enzo D’Antò, il dado finalmente è tratto. Come ci si sente nella veste di candidato sindaco di una coalizione importante?

“Decisamente con una responsabilità in più, ma al tempo stesso con la voglia matta di non risparmiare neppure una stilla di energia per ottenere e dare il massimo”.

C’è chi obietta che il connubio tra M5S e Unione Popolare sia anomalo. Che ne pensa?

“A livello regionale e nazionale non sembra che siano segnatamente in sintonia. Però in questo territorio abbiamo condiviso tante battaglie”.

Quindi nessun problema…

“Sicuro. Lavorando per lungo tempo gomito a gomito son maturate la consapevolezza e la certezza di una perfetta convivenza anche al governo della città”.

Governo della città dice, non le sembra di correre troppo ?

“E perché mai ? Puntiamo in alto, non ci precludiamo alcun traguardo”.

Il suo ricorso per il seggio alla Regione che fine farà ?

“E’ chiaro che, essendomi reso disponibile per la corsa alla fascia tricolore, in caso di vittoria dovrei rinunciare al prestigioso scranno della Pisana”.

Rinuncia che le peserebbe ?

“Manco per idea, non faccio politica per me stesso bensì per la comunità”.

Significa che s’è messo disciplinatamente al servizio di chi ha chiesto che assumesse il difficilissimo incarico di battersi per conquistare il titolo di Primo Cittadino ?

“ Certo. Non si rappresentano i cittadini per un tornaconto personale, ma per offrire loro il meglio e del meglio. Partendo sempre dal presupposto di anteporre a tutto la soluzione dei problemi che affliggono le fasce meno abbienti”.

Non è sfiorato dall’idea di ritirare il suddetto ricorso, vero ?

“Assolutamente. Il mio reclamo ha un significato ben preciso”.

Sarebbe ?

“ Si tratta di un modo per ripristinare il rispetto delle istituzioni in una situazione che ha visto le regole calpestate da chi invece dovrebbe onorarle. Il mio obiettivo è di permettere a qualcuno che lo merita di più di rappresentare i Cinque Stelle in Regione e sbattere fuori colui che, dopo appena pochi mesi, ha deciso che i suoi elettori e il programma sostenuto finissero nel cestino della carta straccia”.

Ah sì ? Cosa è successo ?

“ Il consigliere che oggi si trova sul posto che ritengo spetti al sottoscritto, ha preso armi e bagagli ed è entrato nel gruppo di Forza Italia ovvero in un partito distante anni luce dai valori e dai principi del Movimento”.

Saranno i mega progetti a caratterizzare il suo programma ?

In questi anni in cui ho respirato a pieni polmoni l’aria dell’Aula Pucci ho capito che le persone non chiedono la luna. Ed è sufficiente che i beni già esistenti vengano custoditi con cura, puliti e funzionali. Insomma lo sforzo maggiore deve essere quello di restituire alla città il decoro che merita”.

Basta così ?

“Certo che no. Non possono infatti essere sottovalutati, e men che meno trascurati, i settori che generano lavoro e ricchezza per il tessuto economico locale”.

E per potenziarli cosa propone ?

“Di mettere Civitavecchia nelle condizioni di accogliere gli investimenti in grado di spianare la strada che porta verso uno sviluppo sostenibile”.

Faccia un esempio concreto.

“ Occorre a tutti i costi impegnarsi per far nascere il distretto delle rinnovabili”.

Chi saranno i compagni di viaggio in questa sua avventura elettorale ?

“ I civitavecchiesi”.

Beh, come ruffianeria niente male…

“ Lungi da me ricorrere a mezzucci del genere. Il punto vero è che sono più che mai convinto che debbano essere per primi i cittadini ad essere coinvolti quando si tratta di prendere decisioni importanti”.

Non male come risposta.

“ Ne sono profondamente convinto. E aggiungo che è fondamentale trarre insegnamento dagli errori del passato”.

Allude agli errori del M5S ?

“Sicuro. Se quando abbiamo governato non siamo riusciti a comunicare le scelte peraltro effettuate sempre per il bene della collettività, stavolta agiremo collegialmente con chi sarà disposto ad aiutarci, a prescindere dal credo politico”.

Il massimo della democrazia…

“ Per essere certi di governare con saggezza, non si può né si deve prescindere dall’unità di intenti e dal sostegno popolare”.

Ad oggi sono due le liste annunciate. Bastano e avanzano per calamitare più consensi possibili ?

“Ritengo che siano parecchio interessanti. Sono presenti non pochi volti nuovi, tanti giovani e qualche vecchia gloria, che già si è fatta valere nel passato. Lo scopo del Movimento e di Unione Popolare è di riportare ai seggi il maggior numero delle persone che da tempo hanno perso fiducia nella politica. Quella buona , ovviamente”.

Impresa mica agevole e comunque in bocca al lupo.

“Sono fortemente convinto che non manchino i soggetti disposti a ritrovarsi in un contesto sociale soddisfacente senza secondi fini”.

Ha in serbo qualche sorpresa ?

“Intanto le dico che organizzeremo un evento nel corso del quale presenteremo il nostro programma e tutti i candidati. E non escludo che qualcosa di speciale potrebbe saltar fuori”.

Ovvero ?

“In molti chiedono di voler far parte della squadra e pertanto se spuntasse una interessantissima lista civica non sarebbe un miracolo”.

A quale principio non deve mai derogare un amministratore pubblico ?

“All’obbligo di fare ciò che sia vantaggioso per la collettività e non per se stessi”.

Enzo D’Antò, buon tutto a lei e a tutti.