ENRICO CIANCARINI

La rivista I Diritti della Scuola, edita a Roma, era l’organo ufficiale delle associazioni magistrali italiane, il sindacato dei maestri elementari italiani. Nel 1907, il 19 maggio, fu pubblicato un articolo particolarmente curioso e divertente che descrive un avvenimento accaduto a Civitavecchia. È intitolato “Bbasso i maestri!” ed è firmato da “Il bidello”. Ne riportiamo un ampio stralcio:

“A Civitavecchia c’è un cinematografo che fa il giro delle città d’Italia coprendo i muri, oggi di un manifesto … sacro annunziante le proiezioni di “Riese patria di Sua Santità Pio X”, domani di un manifesto … profano con un programma di spettacolo non adatto per signorine. L’impresario di questo cinematografo, preso da un improvviso fervore per la scuola popolare e per gli alunni che la frequentano, promise un bel giorno della scorsa settimana l’ingresso gratuito a tutti gli alunni delle elementari, purché accompagnati dagl’insegnanti.

Questi ultimi in massa si rifiutarono di accompagnare e allora, ugualmente in massa, cinque o seicento scolari si recarono al cinematografo, chiedendo di entrare ugualmente; e poiché loro si rispose picche, coscienti del loro numero e del proverbio ‘l’unione fa la forza’, spinsero, entrarono e … furono ricacciati via a scapaccioni. Si diedero allora, sempre uniti e compatti, a scorazzare per le vie della città intorno la scuola, intorno le abitazioni dei maestri, gridando - Abbasso i maestri! Vogliamo il cinematografo! - fischiando, urlando come studenti veri e maggiori. Un maestro, Taddei, ebbe la mala sorte di imbattersi in quell’esercito di scolari … avvenire, fu circondato, stretto, ingiuriato, e dovette rifugiarsi in un negozio.

E fin qui nulla di male, anzi molto di allegro; ma quello che non si capisce è lo scandalo suscitato nei cittadini da quella dimostrazione. Quei marmocchietti che hanno alzato, minaccioso e protestante, il dito inzuppato di latte e di saliva; che hanno gridato forte il loro sdegno e il loro diritto al cinematografo … a sbafo, levando in alto coraggiosamente il nasino moccioso, sono stati battezzati per maleducati. Via, non è giusto! Chi ha detto che il diritto alle dimostrazione alle proteste in tutti i suoni e in tutte le chiavi … femmine, sia riservato soltanto ai giovani dell’Ateneo? Chi ha detto che il diritto di esigere dal maestro quelle prestazioni di opera che non hanno nulla a vedere con la scuola e con lo svolgimento del programma scolastico, sia riservato soltanto a certi Comuni? Chi ha detto, infine, che i bimbi sono maleducati quando seguono l’esempio dei grandi?

L’offesa ai maestri? Non ve ne preoccupate. Finalmente il maestro ha il dovere di mostrarsi piccolo coi piccoli. E farà bene il Comune di Civitavecchia se obbligherà i suoi insegnanti ad accogliere, d’ora innanzi, per motivi d’ordine pubblico, qualunque invito verrà loro fatto dai ragazzi o qualunque desiderio verrà loro manifestato”.

Dalla cronaca locale del Messaggero del 14 maggio 1907 apprendiamo altri particolari: a proporre lo spettacolo è “il signor Pettini, proprietario del Cinematografo che agisce al Trajano”. L’incontro fra gli scolari ribelli e il maestro Taddei avviene in piazza Vittorio Emanuele e l’insegnante è costretto a rifugiarsi “nel negozio di macchine da cucire del signor Arduino Battaglini”. Una donna cercò di allontanare la massa dei ragazzini innaffiandoli con l’acqua: “preso un catino, rinfrescò abbastanza bene la folla dei ragazzini schiamazzanti”.

Giorni dopo i maestri protestarono, affermando che il loro rifiuto era dovuto ad “evitare responsabilità … per la ristrettezza del locale, non capace a contenere 26 classi, e per la impossibilità di esercitare la dovuta vigilanza”. Il corrispondente del quotidiano romano, Evaristo Spaccari, scrive “noi abbiamo cercato di attenuare la piazzarolata dei nostri scolari, precisamente per un riguardo ai maestri: quello che abbiamo veduto ed inteso non è onorevole!”

Pochi giorni dopo, il 27 maggio, scrive: “agisce con successo, al teatro Trajano, il cinematografo Paris dei fratelli Marra. Domani sera si rappresenteranno: La Passione di Cristo e l’Inquisizione di Spagna”

La magia del cinema muoveva i suoi primi passi a Civitavecchia.