DON IVAN LETO*

Due soli periodi per racchiudere la tentazione e l’inizio del ministero di Gesù; è la sintesi della sua predicazione. Un vangelo che la liturgia sceglie per la prima domenica di quaresima. Per capirlo bisogna allargare lo sguardo dall’Antico Testamento (le tentazioni del popolo di Dio nel deserto) alla futura storia della Chiesa: dall’inizio alla fine Dio, in Gesù, si fa solidale con gli uomini e ne sperimenta tutte le crisi della vita. Il deserto è troppo popolato per essere tale: ci sono Gesù, satana, bestie e angeli.

Questa descrizione però è teologica più che geografica perché attraverso la figura del deserto richiama l’esperienza dell'esodo del popolo di Israele dall’Egitto alla terra promessa. Gesù sembra passivo: viene sospinto dallo Spirito, è tentato da satana ed è servito da gli angeli. Ancora: la cifra quaranta, nella Bibbia, rappresenta una generazione intera e assume il valore di prova (tutto il cammino percorso in quarant'anni). Se Satana è figura di tutti coloro che tenteranno Gesù, le bestie rimandano all'immagine del paradiso e del primo uomo (Gesù è il vero Adamo che non cede alla tentazione del serpente) e gli angeli sono figura di quanti aiuteranno Gesù nel suo servizio Dopo l’arresto di Giovanni Gesù si presenta con poche parole che sono la chiave di tutto il vangelo. Da Lui in poi ogni cosa sarà escatologica perché il tempo è compiuto e cristologica perché convertirsi e credere al vangelo significa seguire Gesù. E’ un vero esodo: si lascia una schiavitù e ci si incammina verso la libertà dei figli di Dio.

*Don Ivan Leto

Cattedrale

Diocesi Civitavecchia - Tarquinia