CIVITAVECCHIA – Partecipata anche quest'anno a Civitavecchia la Processione del Cristo Risorto grazie alla sinergia fra la Parrocchia San Francesco Assisi e la Parrocchia Matrice di Santa Maria Assunta con la Confraternita di Santa Maria dell’Orazione e Morte. Portando avanti una tradizione che si tramanda da quasi trecento anni, anche ieri pomeriggio il corteo religioso ha attraversato le strade del centro storico arrivando poi alla Chiesa di Santa Maria, dove è custodita la venerata e meravigliosa statua lignea settecentesca.

Alle 17 in Cattedrale si è svolto un concerto dell’Accademia Corale Italiana: che è stato un preludio musicale che ha preparato i cuori dei fedeli in un'atmosfera di devozione e celebrazione. Alle 18 il vescovo, Monsignor Gianrico Ruzza ha presieduto la solenne Celebrazione Eucaristica animata musicalmente dalle armonie del coro polifonico “Ensemble InCantus”, guidato dal maestro Riccardo Schioppa. Durante la messa due giovani della parrocchia della Santissima Trinità, Debora e Paolo, hanno ricevuto da Monsignor Ruzza il sacramento della Cresima. Molto sentita l'omelia di Monsignor Ruzza, che fra le altre cose ha sottolineato: "L'esperienza di San Tommaso ci riguarda proprio tutti, perché credere non è semplice. Tommaso ha anticipato tutti quei dubbi che spesso assalgono il nostro cuore. Cristo cambia completamente la prospettiva: viene nella nostra vita e a loro, come a noi dice "Pace" e la pace che Gesù porta genera gioia per l'incontro con colui che ha sconfitto il male. Ogni cristiano è chiamato a proclamare al mondi di aver incontrato il Signore vivente. Gesù viene a portare il perdono e ci invita ad essere strumenti di pace e riconciliazione. Nel Vangelo viene fuori la "dubbiosità" di Tommaso e la misericordia di Gesù che lo accoglie nella sua debolezza".

Al termine della Celebrazione Eucaristica dalla cattedrale è uscita la processione guidata dal Vescovo Ruzza, dal parroco don Cono e da don Augusto Baldini. Nel corteo religioso c'erano quasi tutti i sacerdoti, i diaconi, le religiose e i religiosi della diocesi; le autorità civili, tra cui il sindaco Ernesto Tedesco; le autorità militari, i bambini del catechismo, alcuni rappresentanti delle associazioni, tanti fedeli.

Portata a spalla dai Portatori Santa Fermina la bellissima statua lignea settecentesca del Cristo Risorto: molto suggestivo è lo sguardo che sembra seguire colui che guarda il suo volto. Nel corteo anche la molto particolare, bella e grande croce nera infiorata e portata a mano da una delle consorelle della Confraternita dell’Orazione e Morte. Il corteo religioso dalla cattedrale si è snodato lungo largo Cavour, largo Plebiscito, corso Centocelle, per poi passare su via Risorgimento, piazza Regina Margherita, via della Cooperazione e fino poi ad arrivare al momento suggestivo del passaggio davanti al civico 23 di via dei Granari, luogo intriso di leggenda. Si racconta, infatti, che in questo luogo sorgeva un tempo la locanda Poli, frequentata da numerosi pellegrini diretti a Roma. Era il 1713 quando ne arrivò uno e, stanco del suo viaggio, sostò per un paio di giorni per trovare ristoro. Il proprietario dell'attività non vide più scendere quel pellegrino e, dopo tre giorni, aprì la porta della stanza e con grande meraviglia vide la camera in ordine e trovò la statua lignea del Cristo Risorto. Quell'uomo fece perdere ogni traccia, fu un'inspiegabile scomparsa accompagnata da un prezioso ritrovamento. Da quel momento la statua è custodita dalla confraternita dell’Orazione e Morte all’interno della chiesa di Santa Maria.

Dopo la tappa a via Granari dove, come ogni anno è stato allestito un altare coi fiori, la processione ha poi attraversato via Borghese, via Montegrappa, via Antonio da Sangallo, via Gabriele D’Annunzio, accompagnata dalla musica della banda Ponchielli diretta dal maestro Dario Feoli. La processione, a seguire, si è diretta davanti alla chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte e la statua è stata accolta da uno scrosciante applauso e dagli scoppi dei coriandoli. Dopo la benedizione sono state distribuite, come vuole la tradizione, le "palombelle".

Ancora una volta il plauso alla Confraternita di Santa Maria dell’Orazione e Morte, presieduta dall'eccezionale Giacomo Catenacci che ha portato avanti con passione, dedizione e fede questa processione: a loro il grazie per essere custodi e prosecuzione di questo tradizionale appuntamento religioso.