CIVITAVECCHIA – Si è conclusa sabato pomeriggio, con un applauditissimo concerto, la manifestazione “Bach days” ideata dal Liceo Musicale Galilei in collaborazione con l’IC Via XVI Settembre. L’evento si è articolato in due giornate di concerti, venerdì 15 marzo nell’aula magna del liceo e sabato 16 nella cattedrale San Francesco di Civitavecchia, che hanno visto la partecipazione degli studenti delle due realtà musicali, uniche sul territorio. È la prima volta che a Civitavecchia si celebra, come si fa ormai in tutto il mondo nel mese di marzo, l’anniversario della nascita del grande compositore Johann Sebastian Bach (Eisenach, 21 marzo 1685) con una rassegna di concerti a lui dedicati “sperando di aver gettato le basi per una tradizione che duri negli anni a venire”, commenta il professor Purchiaroni, docente di organo presso il Liceo e promotore della manifestazione. Nei due giorni il pubblico ha avuto la possibilità di apprezzare le melodie immortali e gli ingegnosi contrappunti del genio tedesco in tante forme diverse: dal coro della professoressa Trofanchouk accompagnato dall’orchestra formata dalle classi di Musica d’Insieme dei professori Gargiuto, Carretta, Furetta, Perazzi e Purchiaroni (che hanno aperto le danze con l’esecuzione della famosa Cantata BWV147 “Jesu bleibet meine Freud”), all’ensemble di clarinetti della professoressa Saraconi e delprofessor Mentuccia (che hanno eseguito alcuni celebri minuetti del compositore tedesco e una versione strumentale del Corale dalla Cantata n. 147 ); dal pianoforte delle classi dei professori Turchi, Belotti e Simionato (con movimenti di danza, invenzioni, coppie di preludi e fughe dal “Clavicembalo ben temperato” nonché la famosa Fantasia cromatica e addirittura il Concerto per 4 clavicembali eseguito dai giovani alunni della professoressa Torchio), all’organo, che ha dialogato con la marimba nell’invenzione a due voci in re minore e che ha visto suonare per la prima volta un’alunna delle medie; dalle classi di chitarra deiprofessori Molino e Refrigeri (in trio e da sola, con il preludio in do minore) alla classe di percussioni del professor Amoroso (con la trascrizione per marimba del preludio dalla prima suite in sol per violoncello); dal flauto solo (con la sonata in sol minore e la partita in la minore) all’ensemble di flauti della professoressa Lopriore (nella trascrizione della celeberrima “badinerie” dalla suite per flauto e orchestra). E per concludere le incantevoli esecuzioni all’organo del maestro Purchiaroni, che ha curato la presentazione dei due concerti. Una ricca e variegata “offerta musicale”, per citare un’opera di Bach, che i giovani musicisti in erba hanno affrontato come una vera e propria sfida, per l’altissima concentrazione che richiede la musica di Bach e che hanno elargito ai presenti a piene mani con tutta la loro sensibilità. Quando un musicista si trova davanti alla musica di Bach riceve una grande lezione di umiltà. È come avere un’enorme montagna da scalare: all’inizio ci si sente piccoli, si ha paura di non farcela, ma quando si arriva sulla vetta, o per lo meno ci si avvicina, la sensazione è indescrivibile e ci si rende conto di quanto siamo ancora più piccoli, in confronto all’universo. Non per niente Bach, alla fine di ogni sua composizione, apponeva il motto “Soli Deo Gloria”, che sta a significare che la sua musica non era scritta per una ricerca della propria gloria, ma per qualcosa di più alto. Questi “Bach days”, insomma, hanno rappresentato per i ragazzi un’importante occasione di crescita e di maturità musicale, proprio per essere un incontro ravvicinato con un autore che, a livello umano oltre che didattico, segna una tappa fondamentale per ogni musicista che si rispetti.

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