L’Università della Tuscia si conferma un ateneo ad alta intensità di ricerca visto lo straordinario risultato conseguito nei bandi competitivi promossi dal Ministero dell’Università e della ricerca sui progetti di rilevante interesse nazionale (Prin).

Con una percentuale di successo di oltre il 40% l’ateneo viterbese parteciperà a 52 progetti di ricerca, assumendo in 24 di questi il ruolo di coordinatore nazionale, sottolineando così una posizione sempre più affermata di leadership accademica in diverse aree di studio.

I Prin rappresentano un riconoscimento di prestigio per l’eccellenza accademica e la qualità della ricerca svolta dal nostro Ateneo, soprattutto perché oltre il 70 % dei progetti finanziati è guidato da giovani ricercatori o ricercatrici con meno di 40 anni, dimostrando la capacità di reclutamento ed il sostegno fornito dall’Università della Tuscia alla crescita e al riconoscimento dei talenti emergenti. Quasi la metà dei progetti finanziati, inoltre, coinvolge professoresse e ricercatrici con ruoli di responsabilità di unità locali o di principal investigator.

Tutti i progetti prevedono attività di cooperazione e collaborazione interuniversitaria (con oltre 20 università diverse) e con centri di ricerca nazionali come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con un approccio interattivo che genera sinergie e reti di collaborazione che abbracciano diversi ambiti, spaziando dalla ricerca allo sviluppo sperimentale, dall’innovazione alla formazione.

I progetti finanziati coprono una vasta gamma di discipline, abbracciando sia le scienze tecniche e scientifiche, come le scienze agrarie e forestali, la biologia, l’ingegneria, le tecnologie alimentari e le biotecnologie, sia le discipline socio-umanistiche, come la comunicazione, l’economia, il diritto, le scienze sociali, le lingue e la letteratura. Nelle tre aree previste dal Ministero, Scienze della vita (LS); Scienze fisiche, chimiche e ingegneristiche (PE); Scienze sociali e umanistiche (SH), l’Università della Tuscia si è vista assegnare rispettivamente 15, 14 e 16 progetti.

Tutti i dipartimenti dell’ateneo hanno ottenuto finanziamenti e tra questi il Dipartimento di scienze ecologiche e biologiche (DEB) è quello con più progetti assegnati (19), seguito dal Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (DISTU) con 14 progetti e dal Dipartimento per la Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali (DIBAF) con 11 progetti.

Un coinvolgimento ampio e significativo del corpo docente e dei ricercatori dell’ateneo si evince dal fatto che circa il 15% di essi parteciperà attivamente a tali progetti, contando 14 professori ordinari, 21 professori associati e 17 ricercatori. Questo dato testimonia l’entusiasmo e l’ampia partecipazione del corpo docente nel promuovere la ricerca e lo sviluppo di progetti interuniversitari di elevata qualità.

«È un risultato straordinario che conferma l’eccellenza della nostra università e l’impegno di tutta la comunità accademica, personale docente e personale tecnico-amministrativo – dichiara il rettore dell’Università della Tuscia, Stefano Ubertini – questo finanziamento rappresenta un riconoscimento significativo del valore delle nostre ricerche e costituisce un’opportunità senza pari per continuare a contribuire al progresso scientifico in diverse discipline. E rappresenta un ulteriore stimolo per l’Università della Tuscia nel continuare a sviluppare progetti di ricerca di alto livello e promuovere la crescita dell’ateneo come centro di eccellenza nel panorama accademico italiano e internazionale».

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