CIVITAVECCHIA – Doppia missione in Camerun per l’ex direttore generale della Asl Roma 4 Giuseppe Quintavalle (ora dg del Policlinico Tor Vergata e commissario della Asl Roma 1) e per l’ex responsabile Uscar aziendale e punto di riferimento per la sanità territoriale Mauro Mocci.

I due medici hanno rinnovato la tradizione, partita dieci anni fa a Civitavecchia e bloccata solo dal covid, della missione umanitaria annuale in Africa. Questa volta, insieme a Tommaso Gargallo, sono stati messi in campo due progetti.

Il primo è stato quello di portare supporto al centro medicale gestito dai padri Concezionisti (Figli dell’Immacolata concezione) presso Youndé, centro dove vengono curati bambini con handicap. Una struttura che si trova vicino ad una scuola dove si recano circa 5mila persone gestita da Padre Sergio, in Camerun da quaranta anni. Nel centro sono presenti molti bambini ipovedenti e per loro Padre Sergio ha costruito un foyer dove abitano durante l’anno scolastico. Quintavalle e Mocci hanno portato dispositivi medici, grazie ai fondi raccolti nel corso dell’anno, tra cui ad esempio un microscopio, una sterilizzatrice, una incubatrice e strumenti chirurgici vari.

Si sta poi organizzando il trasporto di un ecografo e di lettini chirurgici. Si è poi garantito l’anno scolastico (sono compresi pasti, vaccini e libri) anche a dieci bambini, oltre alla fornitura per un anno di carta per ipovedenti. C’è poi il secondo progetto che forse è quello più innovativo e che è stato messo in campo grazie alla collaborazione tra Unitelma La Sapienza, Policlinico Tor Vergata e Ministero degli Esteri - Carabinieri.

Si è organizzato un corso di formazione online per personale sanitario del luogo (medici, infermieri, operatori sanitari, eccetera) per la gestione di casi di Sindrome da stress post traumatico dovuto a guerra e violenza. La bontà dell’iniziativa, che nasce in un paese segnato dai conflitti, si riscontra nel numero di iscritti che superano i 200, 20 di loro saranno ospitati a Tor Vergata per uno stage di formazione.

Un progetto accolto con soddisfazione dalle autorità locali con Mocci e Quintavalle che hanno incontrato anche l’ambasciatore italiano in Camerun. La formazione partirà a settembre e sarà possibile effettuarla anche nelle aree senza connessione Internet tramite corsi su supporti esterni. «Sono esperienza che ti segnano - spiega Quintavalle - e che ti lasciano molto. Con poco si può fare davvero tanto per aiutare concretamente queste persone e dare un futuro a tanti bambini». Sulla stessa linea Mocci soddisfatto perché «la missione era programmata da tempo e siamo riusciti a raccogliere molto materiale».

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