TARQUINIA - Scenderanno in piazza i cittadini di Tarquinia,  nonostante le rassicurazioni della Asl, che poco convincono i vertici del comitato civico “Insieme per l’ospedale di Tarquinia”. L’appuntamento previsto per oggi alle 10 resta infatti confermato. «Purtroppo la nota della Asl non ci racconta niente di nuovo - ribadiscono sui social gli esponenti del comitato - I 4,5 milioni di euro girano sui bilanci da molti anni. In partenza, a dire la verità, erano 6 - ricorda Emanuela Fanelli - Dovrebbero servire per ristrutturare due sale operatorie e il Pronto soccorso, ma dopo tanti anni ancora niente. Speriamo che sia la volta buona. Gli altri fondi vengono dal Pnrr per la messa a norma antisismica dell’ospedale. La nota della Asl diventa superficiale e nebulosa quando passa a trattare del personale. Al di là delle difficoltà che condividiamo con tutta Italia, la nostra Asl non ha fatto niente per fermare l’emorragia di personale: non sono stati richiamati in servizio medici e infermieri pensionati, come invece si sta facendo in Toscana. Si è declassata l’Ortopedia da Unità operativa complessa a Unità operativa semplice e così abbiamo perso il primario. Il movimento spontaneo di cittadini, chiamato “Insieme per l’ospedale”, ha organizzato la manifestazione del 25 marzo proprio per pretendere dalla Asl quei provvedimenti possibili per riportare l’ospedale all’efficienza di alcuni anni fa. Non ci interessano polemiche politiche. Nel nostro gruppo ci sono persone di tutti gli orientamenti politici». «Partecipate tutti - l’esortazione del comitato - e noi ci aspettiamo che anche l’amministrazione comunale scenderà in piazza accanto ai suoi cittadini. Soltanto l’unione fa la forza».

«I milioni di euro nominati erano già in bilancio da anni - sottolineano alcuni - e i soldi del Pnrr arriveranno. Noi vogliamo chiarimenti e certezze. Basta col faremo. Scendiamo in piazza compatti senza colore politico perché la salute riguarda tutti ed è un diritto sancito dalla Costituzione».

Il raduno del corteo è previsto in piazza Matteotti, i manifestanti muoveranno poi verso l’ospedale con striscioni e cartelloni, portando in strada la tenace strategia di opposizione e resistenza posta in essere dai cittadini di fronte “a scelte ritenute dannose nei confronti non solo della struttura ospedaliera, ma anche della cittadinanza e del territorio in generale”. Niente simboli o bandiere partitiche e di parte, è stato più volte sottolineato, niente esponenti politici, affinché ogni cittadino, di ogni opinione e colore politico, possa riconoscersi in un movimento nato con il solo scopo di sventare gli evidenti rischi di ridimensionamento cui pare andare incontro il nosocomio e, semmai, incentivare un potenziamento delle prestazioni”.

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