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CIVITAVECCHIA – Malattie respiratorie e malanni di stagione mandano in affanno l’ospedale San Paolo. Non è un momento facile per il San Paolo, così come per il resto degli ospedali della Regione Lazio, dove il Pronto soccorso diretto dal primario Beniamino Susi - la frontiera del nosocomio - è sotto pressione per gli accessi dovuti a quelli che si potrebbero definire “malanni di stagione” come adenovirus, rinovirus, virus sinciziali (soprattutto nei bambini) e influenza e a tutto questo va ad aggiungersi il Covid, in questo momento in galoppata libera. Giorni duri per il nosocomio cittadino che, però, sta reggendo e se la sta cavando meglio di molte realtà simili o più grandi. Nel complesso gli esperti parlano di una situazione difficile, che di tanto in tanto porta il San Paolo in sovraffollamento, ma sotto controllo.
Il Polo ospedaliero diretto da Antonio Carbone e il Pronto soccorso, nello specifico, si aspettavano un aumento dei casi legati ai “malanni di stagione” e alle malattie respiratorie, covid incluso, ed erano pronti ad un aumento degli accessi ma la situazione resta comunque difficile. D’altronde a livello nazionale si parla di boom di casi dovuti a mix di malattie respiratorie e virus vari stagionali con i medici di famiglia presi d’assalto, telefonicamente e non. A confermare una situazione complessa è il dottor Mauro Mocci, referente Fimmg ed ex responsabile Usca-r per la Asl Roma 4, che però avverte: «Ci sono anche tanti accessi impropri in Pronto soccorso, per non mandare in affanno il reparto è importante rivolgersi in primis al proprio medico di medicina generale o, se assente, ad un collega della sua Ucp soprattutto se si hanno sintomi leggeri».
Il picco influenzale, però, non è ancora arrivato e c’è preoccupazione. Questa sarà una settimana di fuoco e solo da lunedì in poi si potrà valutare l’effetto di pranzi, cene e riunioni familiari. Insomma qualche giorno di incubazione e poi il vero picco dovrebbe arrivare. «Fortunatamente sul territorio abbiamo vaccinato molto bene - continua Mocci - e questo ci dovrebbe fornire un certo respiro. Vedo tanti casi di covid, rinovirus, adenovirus ma l’influenza si sta diffondendo ora ma c’è ancora tempo per vaccinarsi. Per il covid c’è sempre tempo perché ormai non ha una sua “stagione”, stessa cosa per l’anti-pneumococco». Insomma le armi a disposizione per proteggersi, soprattutto anziani e fragili, ci sono e per aumentare l’adesione alla campagna vaccina la Fimmg Lazio ha dato il via all’iniziativa VacciNet, la rete vaccinale dei medici di famiglia del Lazio (https://www.retevaccini.net/). Sul sito è possibile vedere, distretto per distretto, tutti i medici di famiglia che hanno aderito al portale e che sono disposti a vaccinare anche pazienti non loro, a Civitavecchia sono due. Sul sito sono disponibili anche i contatti per chiedere di vaccinarsi.
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