ALLUMIERE - Ieri è stata la Giornata Mondiale dell'Endometriosi, malattia subdola che colpisce fisicamente e psicologicamente purtroppo chi la subisce sulla propria pelle. A tal proposito la delegata alla Cultura del comune di Allumiere, Francesca Scarin spiega cosa provoca in chi ne è affetta aprendo il cuore e raccontando la sua testimonianza proprio per lanciare un messaggio s chi ha questo problema, per farlo capire a chi ha accanto persone con questa patologia e per promuovere la Cultura della Prevenzione che è fondamentale.

"La cosa più insopportabile è la diagnosi: già perché la diagnosi non arriva subito, arriva dopo anni; dopo anni di umiliazioni da parte dei medici e della poca (e cattiva) informazione che c'è su questa malattia: "sei nervosa" mi hanno detto ben 3 specialisti, "hai la soglia del dolore bassa", "è una condizione psicologica", "ti imponi il dolore" e invece lei, subdola, si faceva più "grossa" mentre mi portava via la spensieratezza dei vent'anni - racconta Francesca Scarin - tre anni ci sono voluti prima che qualcuno mi dicesse che non ero impazzita, ma che c'era una malattia infame che si stava facendo spazio dentro me e che nessuna puntura poteva fermare. E pensate un po'? Io mi sento, nonostante tutto, fortunata.

Ho incontrato un bravissimo medico che mi ha prima di tutto creduta e aiutata a rimettermi in carreggiata. Il dolore c'è, spesso, soprattutto nel ricordo di quello che si è passato, ma si sente di più quando uno Stato non ti aiuta".

Francesca Scarin prosegue poi: "Pillole, punture, danni psicologici, spirali, antidolorifici, assorbenti (e fidatevi che ne servono), visite su visite, esami su esami e pressione psicologica non sono riconosciute dal nostro Stato che in pratica dice "la malattia è tua e ne paghi le conseguenze". Noi donne con endometriosi dobbiamo quasi sentirci in colpa per tutto questo. Dobbiamo pagare non solo il prezzo della salute, ma pagare anche salatamente tutto questo in termini economici. Badate bene: le visite sono ogni mese, se ti va bene ogni tre, gli esami all'ordine del mese, le punture sono giornaliere e chi più ne ha più ne metta. Voglio dedicare questa mia testimonianza a tutte quelle donne che, come me, hanno lottato, lottano e lotteranno contro questa assurda malattia e contro uno Stato "cieco" e ipocrita con la speranza che queste poche parole aiutino a fare più informazione e a sollevare la giusta attenzione". La Scarin poi, prima di chiudere, fa a tutte un importante appello: "Prevenzione, prevenzione e prevenzione! Al primo sintomo correte subito dal ginecologo".

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