CIVITAVECCHIA - Il dottor Germano Zampa va in pensione. Un medico che non ha bisogno di presentazioni, apprezzato da pazienti e colleghi, ha lasciato l’ospedale San Paolo. Dopo quarantacinque anni di lavoro al servizio dei malati il responsabile dell’Oncologia del nosocomio cittadino lascerà Civitavecchia. Zampa ha lavorato per 35 anni al San Giacomo, per 3 al Regina Elena e per 9 al Nuovo Regina Margherita. «Qui a Civitavecchia – ha spiegato – ho fatto consulenze per 34 anni, per poi venire stabilmente negli ultimi 3».

Al San Paolo Zampa ha svolto un lavoro certosino creando praticamente da zero un reparto ad alta funzionalità di cui il territorio sentiva fortemente la necessità. Quando è arrivato al San Paolo «il reparto in realtà non c’era. All’inizio – ha raccontato - ero solo con l’infermiere, poi è venuto il dottor Moscato che per parecchio tempo è stato solo perché io ero in reparto due volte a settimana quindi il grosso lo faceva lui». Una volta trasferito in pianta stabile nel nosocomio cittadino il lavoro è aumentato subendo un’impennata. Il primo anno le terapie sono aumentate del 48% per poi passare ad un altro 50% di aumento dal secondo al terzo anno. «Mentre prima c’era quella che noi tecnicamente chiamiamo mobilità passiva - ha continuato Zampa - cioè pazienti di Civitavecchia che vanno a farsi curare a Roma, ed era praticamente totale, adesso l’abbiamo eliminato quasi tutta e abbiamo un po’ di mobilità attiva, cioè pazienti che da Roma o da altri posti vengono qui».

Una conferma del lavoro svolto in questi anni e, purtroppo, della necessità di un territorio sicuramente difficile, con tanti casi di tumore. Ma a Civitavecchia c’è incidenza di tumori superiore alla media nazionale dovuta ad inquinamento? «Non lo posso dire perché non sono un epidemiologo – ha spiegato – e per rispondere seriamente e non con impressioni ci vogliono studi epidemiologici. Sicuramente qui vedo moltissimi cancri al polmone, molti più di quanti ne vedevo a Roma, questo è un fatto, però c’è da dire che il cancro al polmone è una malattia molto frequente. A Roma si diluiva con tutti gli ospedali, qui li vedo tutti io e quindi ho l’impressione che siano tanti, ma se questo è un aumento rispetto alla media nazionale non posso dirlo. Chi si è occupato - ha aggiunto - di queste cose dal punto di vista scientifico dice che a Civitavecchia c’è un aumento un pochino superiore rispetto alla media nazionale ma io non lo so». Anni di lavoro sotto la spinta di una sfida, quella di creare qualcosa da zero, di creare un reparto di Oncologia funzionante e funzionale e le testimonianze della città e degli operatori lo confermano, Zampa c’è riuscito: ha creato un’eccellenza.

«I nostri pazienti - ha detto - possono fare qualsiasi tipo di trattamento ammesso in Italia». Recentemente si è molto parlato di Immunoterapia e al San Paolo viene effettuata. «Un’altra cosa che distingue questo ospedale in bene rispetto a praticamente tutti gli altri, una cosa - ha evidenziato Zampa - che siamo riusciti ad avere noi per primi e che per il momento siamo gli unici ad avere nel Lazio, è la possibilità di fare gratuitamente ai pazienti con cancro della mammella il test genomico che ci predice il rischio e può evitare la chemioterapia». Un test che in alternativa costerebbe 3,500 euro. «In assenza di questo test - ha sottolineato Zampa - siamo portati ad iper trattare. Il 70% delle donne operate potrebbe evitare la chemioterapia». Tanti anni di lavoro in un campo spesso non facile e pieno di falsi miti. «Quello che mi sento di consigliare è di non fumare, non eccedere con gli alimenti soprattutto grassi, non bere alcolici, fare quei tre o quattro esami di screening che servono (visita ginecologica e mammografia per le donne) e colonscopia per uomini e donne che hanno passato i 50 anni e poi soprattutto - ha concluso - pregare il proprio Dio».