ROMA - All’inizio – più di cinquanta anni fa – era una piccola trattoria dove si fermavano i camionisti in entrata o uscita da Roma sulla Via Flaminia; oggi è un ristorante dotato di grandi sale, interne ed esterne, e con un comodo e ampio parcheggio dove se non prenoti con largo anticipo (la domenica a distanza di settimane) è impossibile potersi sedere.

Noi abbiamo cominciato con la polentina alla piastra con fonduta e tartufo nero (discreta!), ma abbiamo anche provato la scaloppa di foie gras e pan brioche con cipolle caramellate e marmellata di ribes (meglio!).

Per i primi, invece di provare i classici bucatini, rigatoni, tonnarelli e pappardelle (all’amatriciana, alla norcina, al cacio e pepe o al cinghiale) e probabilmente avremmo fatto meglio… ci siamo fatti incantare da un estremo, uno spaghettone al limone con tartare di black angus (immangiabile!). Abbiamo recuperato, parzialmente, sui secondi. Grandissima carne, per qualità e cottura, anche se sulla Chateaubriand è arrivato un trittico di salse con pochissima e fredda salsa bernese. Buona anche la guancia di vitella brasata, pur se un po’ troppo sapida.

Fra i dolci, buono lo strudel di mele servito caldo con crema e panna.

Cantina ben fornita e con onesti ricarichi, servizio cortese, conto onesto considerando la qualità della carne.

Garibaldi dal 1970 - Via Tiberina, 62 - Roma (RM)

Mez


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