TOLFA - Grande successo lo scorso fine settimana al Claudio di Tolfa per il Festival degli Atti Unici Premio Antonio Orchi promosso ed organizzato alla perfezione come sempre dalla Compagnia Teatrale Il Barsolo. Domenica scorsa si è chiusa la due giorni della 6^ edizione del Festival degli Atti Unici, Città di Tolfa, Premio Antonio Orchi, evento che ormai caratterizza e anima l’autunno in collina. Il premio è intitolato ad Antonio, un eccezionale uomo ed ex attore tra i fondatori della Compagnia Teatrale Il Barsolo che, come dice la regista Simona De Paolis: "È tra i pochi che ha creduto fin da subito nell’iniziativa e l’ha sostenuta”. La compagnia de Il Barsolo cura l’organizzazione dell’evento insieme al Comune di Tolfa ed alla FITA. Gli organizzatori credono in questa iniziativa in quanto il Festival è un evento unico nel territorio e "permette l’incontro tra compagnie di teatro amatoriale, diverse tra loro sia per genesi sia per percorso culturale intrapreso, ma - spiegano da Il Barsolo - pronte al confronto e ad aprirsi alle esperienze degli altri, mettendo in gioco le proprie abilità nella condivisione della passione comune che li anima". Entrambe le serate, presentate ottimamente da Silvia Orchi, c'è stato un ottimo riscontro di pubblico. Durante la duegiorni di festival cinque sono state le compagnie che si sono avvicendate sul massimo palco. Domenica ha avuto luogo la premiazione: le esibizioni sono stati giurati competenti e importanti che hanno costituito la Giuria Tecnica; a giudicare sono stati anche i membri della Giuria Popolare composta dagli abbonati del Claudio. La Giuria Tecnica è stata composta da Simona De Paolis attrice e regista della compagnia Il Barsolo dal 1995; Cristiana Vallarino giornalista e critica teatrale; Giovanni Padroni attore storico della compagnia collinare; Alessandro Tagliani assessore allo spettacolo del Comune di Tolfa e attore con Il Barsolo e Vittoria Orchi attrice. La Giuria Tecnica ha attribuito il premio per l’Interprete femminile a Deborah Ferlazzo della Compagnia ''Il cassetto nel sogno'' con la piece ''Codice Rosso…finalmente'' di Massimo Pettinari che ne ha curato anche la regia; il premio è stato consegnato da Vittoria Orchi. Il premio per l’Interprete maschile è stato assegnato a Gennaro Castaldo della ''Compagnia Teatro Favl'' con ''La musica dei ciechi'' di Raffaele Viviani per la regia Di Pina Luongo; il premio è stato consegnato da Giovanni Padroni. l premio per la Regia è stato assegnato a Pina Luongo della ''Compagnia Teatro Favl'' e il premio è stato consegnato da Simona De Paolis. Il Premio della Critica è andato a Daniela Sisti e Valeria Musarella della ''Compagnia Il Serapeo" con ''Libere'' di C. Comencini per la regia di Sisti e Musarella; il premio è stato consegnato da Cristiana Vallarino Il premio per l’Atto Unico è andato alla ''Compagnia Il cassetto nel sogno'' "per la potenza con cui ha portato in scena un atto unico di denuncia contro la violenza sulle donne''. ''Codice Rosso…Finalmente'' è il titolo dell’atto unico che si è aggiudicato anche il premio della Giuria Popolare. Il Premio della Giuria Tecnica è stato consegnato dall’assessore allo spettacolo Alessandro Tagliani, che ha chiamato sul palco anche la sindaca Stefania Bentivoglio e l’assessora Pala. Il premio della giuria popolare è stato consegnato da Eleonora Grimani. Numerosi sono stati i ''Riconoscimenti Speciali'' che sono stati attribuiti dalla Giuria Tecnica "per particolari virtuosismi emersi durante la rassegna". Ben cinque ne sono stati assegnati dai ragazzi del servizio civile (Diana, Sara, Ilaria, Andrea, Francesca e Roberto) con grande soddisfazione da parte di chi li ha ritirati sul palco: L’affiatamento scenico del gruppo dei musicisti ciechi della Compagnia Teatro Favl Gennaro Castaldo, Nicola Cioffi, Mauro Luongo, Moreno Lucarini. L’intensità interpretativa di Tiziana Guidoni della Compagnia Il Gabbiano, con “Quella nostra notte” di Antonio Tricamo che ne ha curato anche la regia. La versatilità nei tre ruoli di autore, regista e interprete di Antonio Tricamo della Compagnia Il Gabbiano. L’originalità scenica di Marco Restante della Compagnia Quint&ssenza, con “Alberto” di Marco Lucignani per la regia di Marco Restante. L’espressività nella recitazione non verbale di Teo Scappatura della Compagnia Quint&ssenza.