CIVITAVECCHIA – A Civitavecchia arriva la pizza campione del mondo di Leandro Mastromatteo. Il giovanissimo mastro pizzaiolo civitavecchiese ci mette la faccia e apre “Tre pomodori”, più che una pizzeria un’esperienza tra ricercatezza, ingredienti a chilometro zero e processi di lavorazione mai visti che fanno dell’eccellenza un punto di partenza per l’attività che da questa sera - già sold out - sarà operativa in via Lungoporto Gramsci 89. Mastromatteo al suo rientro dalla Svizzera, dove ha lavorato per circa due anni, ha deciso quasi per gioco di cimentarsi nella sfida del Campionato del mondo della pizza “Pizza senza frontiere” del 2022. Una sfida che ha visto centinaia di mastri pizzaioli arrivare a Roma e competere in 10 categorie differenti. «Ero da poco tornato da Ginevra - racconta Mastromatteo - e all’inizio non volevo nemmeno partecipare, non pensavo di essere all’altezza poi, spronato da mio cugino, ho deciso di mettermi alla prova nella categoria “Pizza napoletana” vincendo. Eravamo in 62 e alla fine ho vinto con la mia “Tre pomodori”, un’esperienza importante che mi ha spinto e spronato a cercare di migliorarmi ancora e che, soprattutto, mi ha aiutato a trovare la motivazione e la forza per aprire una mia attività». La “Tre pomodori” quindi è diventata un marchio, ma cosa sta a significare? «Semplicemente la ricerca del buono, del gusto e della qualità. Noi - ha continuato Mastromatteo - vogliamo che le persone possano godere di quello che hanno nel piatto, dall’inizio alla fine, e per questo crediamo nel chilometro zero, nello slow food, nel pesce locale e in prodotti di qualità che poi andranno a rispecchiarsi sulla pizza che è una “Napoletana contemporanea”». Farine, impasti, prodotti dop e abbinamenti pizza e birre artigianali pensati per non avere troppa fermentazione e favorire l’alta digeribilità. Mastromatteo ha fatto della pizza una missione e vuole portare quello che ha imparato a Civitavecchia, investendo sul territorio perché “Tre pomodori” vuole arricchire la città con cose mai viste, abbinamenti nuovi, valorizzando al tempo stesso i prodotti locali. Sicuramente un obiettivo non facile ma le premesse sono da acquolina in bocca.

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