CIVITAVECCHIA – Si torna a parlare di phase out e di “dopo carbone” a Civitavecchia. Come promesso ad agosto infatti, il vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli ha convocato ieri un nuovo tavolo, ospitato a Molo Vespucci, per arrivare preparati e con le idee chiare all’incontro che dovrebbe svolgersi a stretto giro del Comitato di coordinamento ex art. 24 bis del Dl 50/22, per la riconversione delle centrali a carbone di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia e di Cerano a Brindisi.

«Chiederemo che venga istituito un tavolo apposito su Civitavecchia - ha ribadito Angelilli - e vogliamo arrivare al Ministero con una voce univoca e chiara» che indichi la strada che il territorio intende intraprendere una volta superata la data del 2025, anno in cui il carbone dovrà essere definitivamente abbandonato. All’incontro di ieri erano presenti appunto la Regione, con Angelilli e Mari, il presidente dell’Adsp Pino Musolino, il sindaco Ernesto Tedesco e l’assessore con delega allo Sviluppo Francesco Serpa. E poi rappresentanti del mondo datoriale, imprenditoriale e sindacale, uniti per dare una svolta alla Regione, attraverso la riconversione del territorio, passando necessariamente anche per il porto, chiave di volta in questo processo.

Alla base del dialogo aperto, la necessità di arrivare, nel più breve tempo possibile, a mettere sul tavolo una progettualità che sia concreta e sostenibile, che non lasci indietro nessuno, lavoratori compresi. In attesa della data dell’incontro al Ministero, si continuerà a lavorare per individuare quelle che dovranno essere le priorità condivise, fattibili e sostenibili dal punto di vista amministrativo ed economico, con attori protagonisti pronti a mettersi a disposizione per un piano di sviluppo concreto.

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