CIVITAVECCHIA – «Gli emendamenti di Mauro Rotelli e Alessandro Battilocchio sulla partecipazione al bando per la realizzazione delle piattaforme e infrastrutture connesse degli impianti per l’eolico off-shore galleggiante è fondamentale. Va tuttavia velocizzato l’iter per la realizzazione dell’hub legato alla piattaforma offshore e Enel deve assolutamente garantire l’occupazione dei 400 metalmeccanici, e 800 dell’indotto, della centrale a carbone per evitare che perdano il lavoro. Prima che il progetto sull’eolico offshore sia concluso. Ad oggi, infatti, da parte di Enel, non c’è ancora nessuna alternativa in campo».

A dichiararlo è il segretario generale della Uil di Viterbo e Civitavecchia, Giancarlo Turchetti.

«Siamo tuttavia contenti - ha precisato Turchetti - del decreto energia che comprende anche Civitavecchia perché nella stesura originale non era presente. Importante perché così si possono realizzare tutte le infrastrutture che dovrebbero completare l’hub collegato al parco eolico».

Nello specifico, gli emendamenti allargano a tutto il territorio nazionale la possibilità di individuare porti in cui poter realizzare le piattaforme galleggianti e le relative infrastrutture, pur riconoscendo che almeno due siti siano individuati nel Mezzogiorno. Così come estendono la possibilità di individuare nei porti, limitrofi alle aree in 'phase out' dal carbone, la realizzazione delle infrastrutture per l’eolico come nel caso del porto di Civitavecchia. L’obiettivo principale è quello di puntare al raggiungimento dell’autonomia energetica nazionale, anche attraverso una filiera industriale legata alla produzione di energia eolica.

«Ringraziamo Mauro Rotelli e Alessandro Battilocchio per il loro impegno e per l’approvazione degli emendamenti, ma per poter garantire la piena realizzazione del progetto sull’eolico offshore - prosegue Turchetti - vanno velocizzate le autorizzazioni richieste affinché si possa avviare l’iter burocratico. L’autorità portuale - aggiunge Turchetti - ha già fatto una manifestazione d’interesse, scaduta il 10 novembre. Una procedura ristretta per il progetto di fattibilità tecnico-economico. Una chance in più per fare una banchina dedicata all’eolico offshore. Una chance da cui muovere. Dopodiché, va velocizzato l’iter burocratico per arrivare per primi ai finanziamenti, evitando che siano altri porti ad ottenerli. Inoltre - sottolinea ancora Turchetti - il Mise non ha ancora convocato il tavolo su Civitavecchia, cosa che si era impegnato a fare entro il 15 gennaio. Silenzio anche da parte della regione, mentre Enel non ha reso noti i suoi programmi sulla centrale. Intanto - spiega il segretario generale della Uil di Viterbo e Civitavecchia - un’assemblea dei metalmeccanici ha dato mandato alle rappresentanze sindacali per fare delle manifestazioni e sbloccare questa situazione. Con questa lentezza della burocrazia, non c’è certezza di lavoro per i 400 metalmeccanici che lavorano all’interno della centrale e per gli 800 dell’indotto. La centrale lavora a ranghi ridotti e le aziende hanno minacciato licenziamenti. Dobbiamo trovare soluzioni per mantenere l’occupazione perché non c’è nessun progetto alternativo. Occorre che l’Enel si impegni a demolire il terzo gruppo per dare lavoro e respiro ai lavoratori. Non ci possiamo permettere di perdere questi posti di lavoro - conclude Giancarlo Turchetti – il tempo delle chiacchiere è finito ed è ora che ci siano progetti concreti. Enel ha sfruttato questo territorio per 70 anni, e ora deve dare delle risposte».