Roma - Cefriel, centro di innovazione digitale fondato dal Politecnico di Milano nel 1988, che fin dal 2017 ha introdotto la possibilità di lavorare da remoto, ha pubblicato il White paper 'Il senso del lavoro, tra smart working e nuove sfide'. L’approfondimento, contenuto nella collana di white paper dedicati ai grandi temi legati all’innovazione digitale dell’impresa e della Pubblica amministrazione, è stato curato da Roberta Letorio, Serena Gessi e Brikena Kolici e contiene spunti di riflessione di Alfonso Fuggetta, ceo e direttore scientifico di Cefriel, oltre che di alcuni degli esperti intervenuti all’ultimo General Meeting incentrato sul senso del lavoro.

Si tratta di un approfondimento che si rivolge ad aziende e lavoratori, finalizzato a indagare quanto la trasformazione del lavoro richieda capacità di comprensione della sua natura, portata, rapidità e profondità. Il White paper offre importanti riflessioni sul futuro e sul presente dello smart working, secondo le best practice individuate da Cefriel, delineando le caratteristiche chiave per costruire un 'bel lavoro' e includendo alcuni degli spunti sulla necessità di interrogarsi oggi sul senso del lavoro.

Trasformare il lavoro, perché oggi è sempre più necessario. Molto si è parlato in questi mesi del fenomeno delle 'grandi dimissioni', che porta le organizzazioni a riflettere su come possa e debba cambiare l’approccio che si ha nei confronti delle persone, al fine di dar loro la possibilità di svolgere 'un bel lavoro'. Una delle priorità individuate da Cefriel riguarda proprio l’ascolto delle persone come strumento utile a individuare i cambiamenti che si rendono necessari nel tempo, in base all’evoluzione umana e di contesto. Lavorare in maniera diversa comporta la necessità di trovare degli equilibri, costruire nuove competenze, definire una nuova modalità condivisa di organizzazione del lavoro: sono da rivedere e trasformare modelli, processi e relazioni.

“Lo smart working è una modalità che può aiutare a costruire benessere nella società della libertà, organizzando il proprio tempo in autonomia e rispondendo dei risultati. Lavorare fisicamente altrove può aiutare a vedere meglio sia l’organizzazione, sia il modo in cui noi siamo inseriti nei processi organizzativi; ovviamente serve investire in formazione - non solo tecnologica - per aiutare le persone e le organizzazioni a rendere espliciti e in continuo miglioramento meccanismi professionali e relazionali che in presenza sono dati per scontati”, spiega Roberta Letorio, chief human capital & mobility manager di Cefriel.

Le dieci caratteristiche chiave per costruire un 'bel lavoro'. All’interno del White paper vengono delineate quelle che secondo l’amministratore delegato di Cefriel, Alfonso Fuggetta, sono le caratteristiche che fanno di un lavoro 'un bel lavoro'. Caratteristiche sono state delineate grazie alla sua lunga esperienza maturata tra mondo accademico, istituzioni e imprese oltre che in Cefriel.

“Tra le caratteristiche principali c’è la flessibilità: è diventato centrale, infatti, fare in modo che le persone possano conciliare la propria vita privata con quella professionale. Grazie allo smart working è possibile lavorare in modo agile, declinando il proprio lavoro in base agli obiettivi prefissati. Queste nuove modalità richiedono, però, la ricerca costante di un equilibrio tra necessità individuali, di team e progettuali e soprattutto ci impongono una riflessione sul senso del lavoro e sulla necessità di ridare valore alle attività che ciascuna persona svolge nelle organizzazioni", osserva Alfonso Fuggetta, ceo e direttore scientifico di Cefriel.