CIVITAVECCHIA – È stato aggiornato al 17 dicembre il tavolo in Regione Lazio sul futuro della Minosse, con l’auspicio che per quella data possa arrivare da Enel una proposta concreta capace di sbloccare lo stallo. L’incontro di ieri ha messo attorno allo stesso tavolo istituzioni, sindacati, associazioni datoriali e Unindustria, tutti concordi sulla necessità di garantire continuità lavorativa a una realtà che oggi vive tra incertezza e numeri sempre più critici. «Abbiamo riscontrato disponibilità – afferma il presidente di Minosse, Maurizio Iacomelli – ma ora serve una risposta di Enel. Per sopravvivere abbiamo bisogno di un contratto che ci consenta di pagare i lavoratori, attivare la cassa integrazione e traghettare la società verso le future progettualità del territorio». Oggi l’azienda conta 32 dipendenti, con il 42% già in solidarietà: percentuale destinata a salire fino all’80% «ma solo con un contratto minimo che ci permetta di attivarla. Senza rischiamo di arrivare corti e perdere tempo prezioso». Sul tavolo la proposta condivisa è quella di un contratto ponte, utile a mantenere operative le attività in banchina e sugli scaricatori, tenendo pronte le macchine nell’attesa che si chiarisca il destino della centrale e che i progetti industriali sul territorio prendano forma. Da rivedere la proposta economica presentata da Enel. «Serve uno sforzo in più per garantire continuità e formazione del personale. Siamo pronti a lavorare con la Regione per avviare corsi e prepararci al futuro - ha aggiunto Iacomelli - ma prima occorre sapere cosa ci sarà da fare e quando».

A margine del confronto è intervenuta anche la consigliera regionale Emanuela Mari (FdI): «Ho detto a chiare note ad Enel che dopo 70 anni di sfruttamento di un territorio che si è messo a disposizione della nazione per farla crescere, Civitavecchia non può assistere al sacrificio di posti di lavoro sull’altare della transizione energetica. Alla responsabilità avuta dalla comunità, che ha ospitato nella sua storia tre centrali termoelettriche e ne continua ad ospitare – ha spiegato - chi ha prodotto energia deve rispondere con altrettanta responsabilità, senza scaricare nessuno ed assicurando anzi anche ai lavoratori di Minosse la continuità che hanno il diritto di mantenere. Anche la perdita di un solo posto di lavoro è inaccettabile. Ringrazio la vicepresidente Angelilli e l'assessore Schiboni che hanno convocato il tavolo e che hanno riunito istituzioni, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, imprese e i rappresentanti di Enel ad una riunione dove abbiamo potuto ribadire che ora ci si aspetta comunicazioni ufficiali da parte dell'azienda elettrica sul futuro dei lavoratori di Minosse – ha concluso Mari - non è più tempo di nascondersi».

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