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CIVITAVECCHIA – Saranno ben tre i civitavecchiesi nella giuria dell’ottava edizione del Premio Nazionale di Scrittura Umoristica Achille Campanile: Pino Quartullo, Silvio Moretti e Angelo Simone Cannatà. Tre nomi, tre percorsi diversi ma accomunati da una profonda dedizione alla scrittura, al teatro e alla cultura. Un riconoscimento che conferma il ruolo di Civitavecchia come fucina di talenti capaci di dialogare con la grande tradizione umoristica italiana.
Il Premio, promosso dall’Associazione Culturale “Achille Campanile – Umorista sarà lei!”, presieduta da Gaetano Campanile, è uno dei più prestigiosi in Italia dedicati alla scrittura umoristica. Nato per valorizzare l’intelligenza del sorriso e la forza corrosiva della parola, è giunto quest’anno all’ottava edizione, consolidando la sua vocazione culturale e la sua attenzione per le nuove voci del panorama letterario. Ispirato all’opera di Achille Campanile, maestro del paradosso e dell’ironia colta, il Premio continua a promuovere uno stile che fa dell’eleganza, della leggerezza e dell’assurdo i suoi tratti distintivi.
La giuria 2025 è presieduta dal critico e scrittore Arnaldo Colasanti e composta da figure di primo piano della cultura, del teatro e della comunicazione: Mirella Calcagni (curatrice editoriale), Pino Imperatore (scrittore e umorista), Michele La Ginestra (attore e autore), Manuela Mandracchia (attrice), e Paolo Restuccia, scrittore, docente di scrittura creativa e regista dello storico programma radiofonico Il ruggito del coniglio, in onda su Rai Radio 2. A completare la squadra, i tre rappresentanti civitavecchiesi: Pino Quartullo, Silvio Moretti e Angelo Simone Cannatà.


Pino Quartullo, attore, regista, drammaturgo e sceneggiatore, è tra le personalità più note del panorama teatrale e cinematografico italiano. Nato a Civitavecchia, ha collaborato con importanti registi, firmato testi teatrali di successo e lavorato in televisione e al cinema. Nel corso della sua carriera ha portato in scena anche testi di Achille Campanile, contribuendo alla riscoperta della sua scrittura teatrale, surreale e modernissima. La sua presenza in giuria rappresenta un valore aggiunto sul fronte del linguaggio scenico e della contaminazione tra parola e palcoscenico, in perfetta sintonia con lo spirito del Premio.
Silvio Moretti, anch’egli civitavecchiese, si è fatto notare nel panorama narrativo nazionale con il romanzo A metà strada, opera d’esordio che ha riscosso consensi di pubblico e critica. Presentato in numerose città italiane, il libro ha ottenuto premi e riconoscimenti per la capacità di unire introspezione e ironia, sguardo sociale e delicatezza narrativa. Biografo di Achille Campanile insieme ad Angelo Simone Cannatà, Moretti restituisce nei suoi scritti una visione dell’umanità sospesa tra malinconia e sorriso, cifra vicina allo spirito dell’autore a cui il Premio è dedicato.
Angelo Simone Cannatà, scrittore e co-biografo di Campanile, ha pubblicato con Armando Curcio Editore il libro Volevo essere Mogol, un’opera che intreccia ricordi personali, ironia e riflessioni sul tempo e sull’identità. Il volume ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Premio Massimo Troisi 2023 per la scrittura umoristica. Per il suo senso sottile dell’umorismo, la vena surreale e la capacità di accostare leggerezza e profondità, Cannatà è stato da molti definito una sorta di “Campanile in chiave contemporanea”, un paragone che si affaccia naturalmente senza forzature, pur nella piena originalità della sua voce. Il suo tono misurato e riflessivo restituisce alla parola una forza evocativa e giocosa, nel solco della migliore tradizione letteraria italiana.
Moretti e Cannatà, oltre ad aver conosciuto Achille Campanile negli anni Settanta, hanno dedicato gran parte della loro attività alla valorizzazione della sua opera, curando due importanti volumi:
Urgentissime da evadere. Viaggio nel ’900 attraverso la corrispondenza di Achille Campanile
Grazie, arcavolo! Scritti inediti e dispersi di Achille Campanile
Due opere fondamentali per comprendere la ricchezza dello scrittore romano, tra ironia, invenzione linguistica e acume intellettuale.
La partecipazione di Moretti, Cannatà e Quartullo alla giuria rappresenta un motivo di orgoglio per la città di Civitavecchia e testimonia quanto la cultura possa essere radice e slancio, memoria e futuro. A rafforzare il legame tra i giurati e la figura di Campanile è anche l’amicizia, viva da oltre cinquant’anni, che lega Moretti e Cannatà a Gaetano Campanile, oggi presidente dell’Associazione Culturale e attivamente impegnato nella tutela e valorizzazione dell’eredità paterna.
La serata conclusiva del Premio Campanile si terrà a Roma il 20 settembre. Durante l’evento saranno proclamati i vincitori del concorso letterario, che quest’anno si articola in tre sezioni: narrativa, racconto breve e testo teatrale.
Il compito della giuria si preannuncia arduo: sono infatti pervenute da tutta Italia circa 300 opere, tutte di notevole spessore, come già confermato dai giurati nel corso della prima fase di lettura. Un’edizione ricca e partecipata, fedele allo spirito più autentico di Achille Campanile.