E’ stata inaugurata ieri, al museo etrusco Rocca Albornoz di Viterbo, la mostra dello scultore Fiorenzo Mascagna, “Sulle tracce del visionario” , che chiude il ciclo delle esposizioni che l’artista ha dedicato per un anno intero alle dimore storiche nel suggestivo rapporto tra passato e arte contemporanea. Il tema del visionario e la dedica a Fellini nel trentennale dalla morte, sono gli indizi che conducono lo spettatore all’interno dell’esperienza visiva e sensoriale a metà strada tra la scultura e l’immagine quadro, tra il racconto e la filosofia. Fiorenzo Mascagna, artista originario di Caprarola, non condensa l’immagine ma la frammenta nell’ironica volontà di veder ricomposte le parti delle fratture. La plasticità tradizionale è in questo caso superata dalla riformulazione dell’idea scultorea ottenuta mediante materiali che normalmente non dialogano tra loro come pietre, legni e vernici per auto.

A presentare la mostra il filosofo Aurelio Rizzacasa, con i monologo di Pietro Benedetti sul tema del visionario. La mostra, immaginata come contenitore di qualità vedrà sabato 11 novembre, un importante momento dedicato a Fellini che ha ispirato il percorso espositivo e, dal quale, Rosella Lisoni prenderà spunto per traghettare la platea verso la conoscenza intima del regista italiano legato a Viterbo. Sempre Rosella Lisoni, venerdì 17 intervisterà Roberto Chiesi, responsabile del Centro Studi-archivio Pasolini sul libro “Pasolini il fantasma del presente 1970-1975”.

Il finissage della mostra di domenica 19 novembre sarà dedicato alla presentazione del libro di Aurelio Rizzacasa “Che cos’è la filosofia”.

B.F.