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CIVITAVECCHIA – Con il Patrocinio del Comune di Civitavecchia e della Fondazione Cariciv, e con la collaborazione dell’UMC, domani, mercoledì 15 ottobre alle 18.30 (ingresso dalle 18, fino ad esaurimento dei posti) si terrà al teatro Nuovo Sala Gassman la cerimonia di premiazione dei vincitori del Concorso Musicale indetto in memoria di Ferruccio Vignanelli, civitavecchiese, tra i più grandi organisti e clavicembalisti del novecento.
Una giuria presieduta da Francesco Vignanelli, figlio di Ferruccio e composta da musicisti di sicuro livello: Luca Purchiaroni, Giovanni Cernicchiaro, Emiliano Manna, Gino Fedeli, Francesco Ceccarelli, Tiziano Leonardi, Nicoletta Potenza, Cristiana Barbaranelli, Sonia Turchi, Corrado Stocchi, Riccardo Schioppa e Marika Torchio, ha selezionato i cinque finalisti che si esibiranno il 15 per definire l’ordine di premiazione.
Condurrà la serata Enrico Maria Falconi mentre Claudio Galiani spiegherà le ragioni del Premio dedicato a Ferruccio Vignanelli.
«Un evento importante che punta a far riemergere nella memoria collettiva un personaggio fortemente radicato nel territorio e con lui un tratto significativo della nostra storia – hanno spiegato Fabrizio Barbaranelli, Enrico Falconi, Marco Salomone e Piero Pacchiarotti di Spazioliberoblog, Blue in the Face, Book Faces e Itff – il Premio Ricordando, ogni anno dedicato a un personaggio illustre della città – lo scorso anno fu dedicato a Silverio Blasi – è nato proprio con la finalità di valorizzare la nostra storia, consapevoli che è dalla memoria del passato che possiamo recuperare e rafforzare il senso della comunità».
CHI ERA FERRUCCIO VIGNANELLI – (Civitavecchia, 4 ottobre 1903 – Roma, 5 maggio 1988). Partiamo dalla fine, dall’incipit del necrologio dedicatogli dall’Accademia Santa Cecilia. “È morto a Roma, il 5 maggio, all’età di 84 anni, Ferruccio Vignanelli, uno dei più grandi organisti e clavicembalisti del novecento”. Questa è la caratura artistica di Ferruccio, ultimo di sei figli nati da Giosafat e Fermina di Francesco, emigrati nel 1869 da Coldellanoce di Sassoferrato a Civitavecchia, dove gestiscono un birrificio. Ferruccio, nelle pause della sua incessante attività, vive a Civitavecchia fino al 1934, quando si trasferisce a Roma con la madre e il fratello Fernando.
Il suo precoce genio musicale e la cultura umanistica trovano terreno fertile in una famiglia che unisce l’attitudine all’arte a una profonda vocazione spirituale.
Su uno dei fratelli, Arnaldo (1888-1979), ha scritto Carlo De Paolis, legato anche da personale amicizia con Ferruccio.
Arnaldo rivela soprattutto doti di scultore e mosaicista.
È opera sua il busto bronzeo di P. Alberto Guglielmotti posto nel 1912 al viale Garibaldi, in occasione del centenario della nascita.
Nella basilica dell’Abbazia di Montecassino, dove nel 1921 si ritira vestendo il saio benedettino con il nome di Francesco, sono conservate due sue statue bronzee, raffiguranti i santi Benedetto e Scolastica in estasi.
Civitavecchia, a sua volta, lo ha omaggiato con un busto che lo ritrae, collocato in viale Garibaldi, e con l’intestazione di un Largo a San Gordiano.
Fernando (1886-1970) si dedica prevalentemente alla pittura, in particolare alla ritrattistica femminile.
Anche lui, nel 1957, con il nome di padre Luca entra nell’ordine benedettino presso il Santuario di Montevergine, dove tra l’altro disegna il Monumento al Pellegrino, gruppo statuario collocato all’inizio del percorso che conduce al Santuario. Sull’amicizia dei due fratelli con il poeta Giuseppe Ungaretti si è soffermato su questo blog Enrico Ciancarini. Ferruccio inizia gli studi musicali a Lugo di Romagna con Francesco Balilla Pratella, allievo di Mascagni e pioniere della musica futurista. Li prosegue a Roma con il tarquiniese Giacomo Setaccioli, con Pietro Boccaccini, allievo di Liszt, e con altri celebri compositori di musica sacra, tra cui Licinio Refice. Si diploma quindi presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra in canto gregoriano, composizione e organo. Nel 1933 diviene titolare della cattedra d’organo principale e d’organografia. Dal 1923 al 1947 è organista della chiesa nazionale di S. Luigi de’ Francesi e, dal 1928 al 1958, di S. Carlo al Corso. Nel 1952 acquisisce la titolarità della cattedra di clavicembalo presso il Conservatorio di Santa Cecilia, la prima del genere in Italia, che conserva fino al 1974. La sua attività musicale, con un repertorio che pur privilegiando Frescobaldi e Scarlatti si estende a modelli internazionali, si esplica in tutti i campi.
Oltre alla presenza pluridecennale nei cartelloni del Conservatorio si esibisce, da raffinato e brillante solista o in collaborazione con altri, in memorabili prestazioni in Italia, Europa, Stati Uniti, Messico, Canada. Va segnalato il Festival di Lucerna del 1950, a cui partecipano formidabili interpreti come il pianista Wilhelm Backhaus e direttori d’orchestra della statura di Herbert von Karajan. È molto richiesto anche nella musica d’insieme e orchestrale: clavicembalista per molti anni del complesso dei Virtuosi di Roma, è diretto da grandi maestri come Alfredo Casella e il giovane Claudio Abbado.
È protagonista di numerose esecuzioni radiofoniche ( tra tutte quella del 1950 alla RAI per il bicentenario della morte di Bach), di cui restano varie registrazioni. Nel 2014 la RAI gli ha dedicato un ciclo di quattro trasmissioni. Collabora anche alla produzione di colonne sonore per il cinema. Come insegnante forma centinaia di allievi, destinati a rilevanti carriere, oltre a dar vita a numerosi seminari-concerto e corsi di formazione specialistica. Come “filologo” è considerato un pioniere del cembalo in Italia, con il suo recupero di fonti ignote e la ricostruzione esecutiva di antiche partiture. Come studioso pubblica vari articoli e saggi e dà vita a importanti conferenze. Come tecnico di costruzioni progetta e inaugura numerosi organi in diverse chiese e cattedrali in Italia e all’estero; da menzionare, per i rapporti con Arnaldo, i due della basilica di Montecassino appena restaurata e, per le sue origini familiari, quello di “S. Maria della pace” a Sassoferrato. Membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’Accademia Filarmonica Romana, è insignito di varie onorificenze, tra cui la commenda di San Gregorio Magno, il titolo di Officier d’Académie de France, la medaglia per i benemeriti dell’Arte e della Cultura del Ministero della Pubblica Istruzione.
Nel 1955 sposa Edda Illy, anch’essa organista e clavicembalista, da cui ha due figli: Francesco, violoncellista, e Barbara, clavicembalista.
La tradizione familiare è raccolta anche dal giovane nipote Ferruccio Vignanelli Zichella, violinista.