TOLFA - L'artista tolfetana Eugenia Serafini premiata alla prima edizione del Premio "Istigatori di bellezza". Si è svolta ieri a Roma presso il Teatro di Documenti la rappresentazione “Apolide”, una nuova opera di drammaturgia umanitaria scritta da Antonella Pagano, poetessa e sociologa di grande sensibilità e professionalità. Pagano ha aperto nella stessa serata il primo "Cantiere della Bellezza" in Roma: l'artista propone una parte della serata dedicata agli “Istigatori di Bellezza” con la partecipazione di importanti artisti, accademici, intellettuali e managers da lei stessa chiamati per il loro impegno nella promozione della bellezza in diversi contesti e attraverso diversi ruoli. Nell’ambito di questo importante evento l’artista internazionale Eugenia Serafini è tra i protagonisti della serata ad essere premiata per la 1° edizione del Premio “Istigatori di bellezza” 2024.
«A lei portatrice di bellezza attraverso la sua arte totale tra pittura, scultura, installazione ambientale, performance, poesia, ma anche grafica e scrittura, viene assegnato questo Premio, per “L’Arte della pittura e il suo messaggio salvifico“ - spiega la giornalista Silvana Lazzarino - Alla manifestazione Eugenia Serafini espone due dei suoi pregiati “Ventagli”, che hanno riscosso già grande successo alla Mostra Personale “Sguardo a Oriente”, inaugurata al Circolo del Ministero degli Affari Esteri, Farnesina (2020) e curata dal critico Carlo Franza».
Eugenia Serafini è un'artista multimediale di fama internazionale, ma è anche una poetessa di successo con numerose mostre in Italia e all’estero e ha ricevuto importanti riconoscimenti e premi di prestigio durante la sua luminosa carriera. Oltre ad essere una pittrice di grande spessore comunicativo è installazionista, performer, giornalista, nonché direttore responsabile della rivista semestrale dell’Artecom-Onlus (Accademia in Europa di Studi Superiori) il “FOLIVM”. Attraverso la sua arte conduce dentro lo scenario visivo ed emozionale in cui riferimenti a diversi aspetti della realtà umana e sociale, ambientale e legata all’onirico, acquistano nuovo spessore per rievocare quell’originario legame tra l’uomo e la natura cui tornare ad aspirare. Con grande sensibilità poetica e creatività, racconta dell’uomo e del suo esistere tra passato e presente, dove si rincorrono desideri e speranze, malinconie e attese guardando ad un futuro in cui recuperare quell’armonia tra finito e infinito da sempre appartenente all’universo. L’arte di Eugenia Serafini ha dato libera voce a quel codice invisibile legato alle emozioni, ma presente nell’ascolto e incontro con i luoghi più vicini e distanti della realtà naturale dalla terra al cielo tra spazi verdi e alberi, unitamente al cosmo, con riferimento all’uomo destinato probabilmente a ritrovare quel rapporto originario e autentico con la natura.

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