ALLUMIERE - Ancora protagonista l'eccellente filologa allumierasca, Elisabetta Appetecchi, la quale stavolta ha relazionato durante la presentazione dell’opera del regista e medico Renato Giordano: ''La nota di Dio'' che si è tenuta presso il Teatro Tordinona di Roma pubblicato da Compagnia Nuove Indye. In sala nel teatro c’era pure una rappresentanza della sezione di Tolfa della Fidapa. Ad invitare all’interessante incontro l’associazione presieduta dall'instancabile e attivissima Giuseppina Esposito è stata una sua ex alunna di Allumiere, Elisabetta Appetecchi. Elisabetta sul palco è stata protagonista nsieme a Valerio Sanzotta e Maurizio Campanelli; con loro Giulia Mininni che ha letto alcuni brani del libro. Giordano nel suo libro racconta la storia della musica che dal ‘500 veniva usata come strumento terapeutico al Santo Spirito in Saxia, storico Ospedale romano dei Papi e un grande organo venne posizionato nel centro delle Corsie Sistine dell’Ospedale. Nella seconda parte del libro c’è il racconto “Il Medico Eretico” con il quale Giordano si occupa di Lancisi e del processo per eresia intentato dal Santo Uffizio alla fine del Seicento contro la setta dei Bianchi e contro i medici romani. Il racconto riporta fedelmente gli atti del Processo, atti secretati e poi occultati per secoli. Elisabetta Appetecchi è una vera eccellenza dei Monti della Tolfa. Classe 1993, dopo la laurea triennale in Lettere Moderne, ha conseguito la magistrale in Filologia moderna e infine un dottorato in Italianistica all’Università La Sapienza di Roma. Dal 2017 studia i manoscritti dell’Arcadia, a Roma nell’archivio della Biblioteca Angelica. Ha alla spalle varie pubblicazioni e sta per pubblicare il suo quarto libro, cioè la sua tesi di dottorato, che riguarda uno studio approfondito della poesia scientifica italiana e latina recitata durante le adunanze dell’Accademia dell’Arcadia. Elisabetta Appetecchi è risultata da poco vincitrice di un assegno di ricerca e continua a svolgere un lavoro filologico, critico e paleografico sui manoscritti del Sei e del Settecento.