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Tempi perfetti per la realizzazione di Dies Natalis. La nuova Macchina di Santa Rosa di Raffaele Ascenzi che, come per Gloria dello stesso architetto-ideatore-ex facchino, vede come costruttore l’impresa di Vincenzo e Mirko Fiorillo, dopo la prova del traliccio, riuscita perfettamente domenica 7 luglio, sta per essere del tutto completata con le ultime allegorie esterne e le luci. E’ Mirko Fiorillo a descrivere lo stato di avanzamento dei lavori. «Sostanzialmente grandi novità sulla realizzazione della struttura di Dies Natalis - dice Fiorillo – non ci sono. Stiamo lavorando in tempi serrati all’interno del cantiere della Macchina di Santa Rosa dentro la nostra azienda. Il lavoro di questi giorni è incentrato principalmente sulle luci. Manca ancora qualche statua e qualche pezzo dell’allegorico però per l’80% è fatta». Fin dall’assegnazione del bando è stata subito una corsa contro il tempo per l’azienda Fiorillo, che ha dovuto prendersi in carico un modello molto imponente, qual è Dies Natalis, a struttura massiccia con stile che riporta alle Macchine tradizionali. La prova del traliccio, che in realtà era una buona parte della Macchina stessa, è partita eccezionalmente da piazza del Plebiscito per testare subito la portabilità e gli ingombri nei punti più difficoltosi del percorso di via Roma, ingresso in corso Italia e chiesa del Suffragio. «Entro Ferragosto – continua Mirko Fiorillo – dovremmo riuscire a realizzare Dies Natalis al 99%, poi alcune piccole cose andranno aggiustate al cantiere di San Sisto. Ma saranno solo dei dettagli. Nei prossimi giorni faremo molto probabilmente delle prove luci qui da noi al cantiere per vedere l’effetto complessivo dell’illuminazione sulla struttura estetica e funzionale della Macchina». Su eventuali novità sceniche o del traliccio Mirko risponde chiaro: «Per ora non ci sono novità ma lavoriamo giorno per giorno in sinergia con l’ideatore e studiamo ogni dettaglio migliorativo». Ma, di scenografia, ce n’è già tanta dentro Dies Natalis con 49 rappresentazioni di volti umani reali in 3D e al laser incastonati all’interno della Macchina e la statua di Santa Rosa che, a differenza dei modelli moderni, torna a essere coperta da una gabbia come nelle ideazioni classiche dei primi del Novecento e dell’Ottocento. Nell’ora esatta di trasporto del traliccio di Dies Natalis del 7 luglio scorso, iniziato alle 6.30 di mattina, si è già visto il pochissimo spazio che sussiste tra i margini della base, già accorciati di 10 centimetri a destra e sinistra, e i lati del percorso da via Roma e innesto in corso Italia. Stessa situazione per la distanza da balconi e tetti del tracito. La portabilità è però risultata massima pur con le accortezze sulla gestione del trasporto che, il capofacchino Sandro Rossi, dovrà attuare alla prima di Dies Natalis. La meticolosità del lavoro dei Fiorillo e degli accorgimenti architettonici di Raffaele Ascenzi e del suo staff hanno portato a risolvere via via ogni problema. Dopo Ferragosto, quindi, Dies Natalis sarà completata per il trasporto del 3 settembre, che attirerà le attenzioni di un pubblico che torna totalmente in piazza essendo state abolite le tribune.
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