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SORIANO NEL CIMINO – Il 2023 apre con un programma denso e interessante per la GalleriaViva di Soriano nel Cimino che, dopo due anni di attività, è diventato il cuore pulsante dell’Arte visiva nazionale e locale del centro della Tuscia.
Con “Assolo d’Arte”, circa dieci artisti si alterneranno nell’arco dell’anno, con una loro unica, esclusiva, inedita loro opera d’arte.
A loro verrà dedicata interamente una sala espositiva, secondo il personale e volontario allestimento che, in piena libertà vorranno adottare per l’occasione.
Inaugura questo ciclo, anche per sperimentarne la bontà, il pittore e direttore artistico della Galleria Paolo Berti, con un dipinto preparato per l’occasione, completamente inedito, olio su tela di dimensioni particolari, 1500 mm per 500 mm, dedicato alla Pace e di particolare significato “Il Rifugio”, richiamando solo lontanamente, ma con la stessa elegìa “La Via del Rifugio” del crepuscolare Gozzano, tanto gradito all’autore.
Ancora nessuna foto del quadro è stata pubblicata, per preservarne i profondi e delicati significati se rilevabili dai visitatori, presenti.
Dopo una visita all’Abbazia di San Galgano, l’autore, ha dedicato alcune opere ai particolari di tanta suggestiva bellezza, storia ed architettura. E così, come in un “trompe l’oeil” è nata questa visione da una monofora isolata dall’occhio dell’artista, che permette di intravvedere l’Eremo sorto nel 1185, contenente la Spada nella Roccia di San Galgano nella Rotonda di Montesiepi, con tutte le sue leggende e miti.
Perchè un solo dipinto? Un solo autore, un segreto da svelare? Il problema contemporaneo dell’arte visiva è complesso. Ci sono irruzioni di spontanee espressività di dilettanti, esuberanza della quantità narcisistica di produzione a totale danno della qualità tecnica, di materiali, di cura propri di una culturaccia arrembante, una nevrotica ricerca di approvazioni multimediali, una voglia maniacal- parossistica di collocazione artistica e di carriera, rimaneggiando già viste poetiche espressive di passati artisti e , come ha scritto Christian Calandro su Artribune, poco tempo fa, nella migliore delle situazioni post accademiche, l’arte “fighetta” di artisti “fighetti” che tentano il salto.
Tutto questo crea caos nato dal bombardamento di immagini del nostro tempo, dove per fare un quadro più niente è profondamente pensato, concepito, filtrato dalla propria giusta cultura o acremente disegnato, biffato, sofferto nel segno, composto dal disegno e dal pensiero, da pathos e necessità di ricollegare la funzione dell’arte al tempo che viviamo.
Detto ciò Galleria Viva vuole , per quanto nel suo piccolo potrà, ricollocare l’arte visiva nella sua giusta dignitosa posizione culturale. Il “focus” come oggi si dice è un occhio di bue puntato sull’opera, un’attenzione tutta rivolta ad una sola composizione pittorica, accompagnata dalla suggestione di una musica che riempie il buio ed il silenzio intorno proprio come in un assolo, l’attenzione dei visitatori su un unico campo visivo e un foglio di carta su cui annotare la presenza e u
n commento.
L’evento sarà visibile e visitabile anche domenica dal mattino e resterà aperto durante gli orari di Galleria.
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