Annamaria Lupi

Monitorare l’impiego delle risorse per l’attuazione dei progetti del Pnrr. E’ quanto prevede il protocollo d’intesa siglato ieri mattina tra la Provincia e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil finalizzato all’istituzione di un tavolo di confronto sui finanziamenti Pnrr e un altro sullo sviluppo che le ricadute economiche e sociali determineranno per il territorio.

«Un accordo non meramente formale ma sostanziale» tiene a sottolineare il presidente della Provincia Alessandro Romoli ricordando che, prima del depotenziamento dell'ente, esisteva già un tavolo di sviluppo e lavoro. «Ora con la sottoscrizione del protocollo torniamo ad istituirlo per monitorare il territorio e avere suggerimenti sugli investimenti ma anche sulle questioni inerenti il mondo del lavoro, della scuola e della sanità». Ribadendo la grande opportunità costituita dal Piano di ripresa e resilienza, Romoli ha evidenziato il buon lavoro che sta svolgendo la Provincia come stazione appaltante - che comprende oltre Palazzo Gentili anche 59 Comuni, Unitus, Talete e altre realtà - e cita gli incontri che il vicepresidente Nocchi, delegato al Pnrr, sta tenendo con gli enti locali sui bandi. L’accordo siglato per il presidente Romoli «vede Palazzo Gentili tornare a ricoprire un ruolo di coordinamento del territorio. Anche perché, secondo le parti interessate, c’è necessità di una struttura sovraordinata a quella comunale». Giancarlo Turchetti, segretario Uil, ricorda l’accordo già firmato con il Comune di Viterbo e sottolinea: «Ora la sigla dell’intesa con la Provincia, committente per altri 59 Comuni, per monitorare i fondi e verificare che chi vince gli appalti applichi contratti di lavoro regolari e le norme di sicurezza».L’interesse è quello di creare occupazione stabile e di qualità, visto il tasso di disoccupazione a Viterbo «il più alto del Lazio» con particolare attenzione a donne e giovani. «Dobbiamo fermare l’emorragia di giovani che se ne vanno perché non trovano lavoro» ha concluso.

Fondamentale per Stefania Pomante, segretaria Cgil, «che i finanziamenti vadano nella giusta direzione, tenendo alta l’attenzione sugli appetiti della criminalità organizzata». E dato che si ragionerà anche di appalti, la Pomante ritiene sia doveroso il rispetto della clausola sociale per evitare che le condizioni dei lavoratori vengano penalizzate in gare al ribasso.Clausola che «vogliamo venga applicata nel pubblico ma anche nel settore privato».

Per la Cgil il protocollo «aiuterà a ragionare anche sullo sviluppo di altri temi importanti quali la viabilità, la scuola che rischia il ridimensionamento e il distretto ceramico di Civita Castellana».Il segretario Cisl Fortunato Mannino parte dal dato sulla disoccupazione viterbese «superiore al 14%, il più alto del Lazio» e con la proiezione della Cgia di Mestre: «Nel 2023 perderemo 1000 posti di lavoro, passando da 12mila 13mila disoccupati».

«Abbiamo l'ambizione di voler invertire questa tendenza. E i fondi che arriveranno sul territorio devono raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo con questo protocollo d'intesa: sviluppo sostenibile, occupazione e formazione giovanile. Con questo accordo abbiamo gettato le basi per traghettare, con i fondi Pnrr, la Tuscia verso lo sviluppo. Altrimenti - ammonisce Mannino - il nostro territorio finirà nel dimenticatoio».